Bologna. Un bilancio con tanti segni più quello che il Consiglio di amministrazione di Hera holding ha approvato nei giorni scorsi. Nonostante che il fatturato sia sceso a 3.668,6 milioni, gli utili segnano un più 117,2 milioni con una crescita di ben il 65% rispetto al 2009. Nel 2010 Hera evidenzia una crescita dei risultati tra le più significative dalla costituzione del Gruppo nel 2002. ”La crescita organica dei risultati in tutte le aree di attività, nonostante la perdurante debolezza della congiuntura economica, dimostra la validità dell’assetto strategico perseguito – spiega Tomaso Tommasi di Vignano, presidente Hera -. Ciò conferma anche la solida base su cui è stato costruito il percorso di sviluppo del Gruppo, i cui obiettivi trovano ancora una volta conforto, anche in prospettiva, nei risultati dell’anno trascorso, sia sul fronte della redditività che su quello della dinamica finanziaria”.
“Il 2010 è stato un anno importante per i risultati raggiunti dal Gruppo – aggiunge Maurizio Chiarini, amministratore delegato Hera -. Tutte le aree di business hanno contribuito in modo equilibrato alla crescita del Margine operativo lordo. L’efficienza operativa è obiettivo sul quale Hera ha lavorato fin dalla sua creazione e sul quale continua a lavorare con la stessa determinazione; il miglioramento della leva operativa si accompagna al miglioramento della leva finanziaria. Il rapporto Debito netto/Mol, infatti, è diminuito da 3,3 a circa 3 volte, anche grazie al positivo andamento dei flussi di cassa operativi. Hera si conferma una realtà ormai consolidata, capace di stare in modo efficiente sul territorio, al servizio dei propri clienti”.
Ma la lettura sui numeri di Hera e la decisione sui dividendi è contestata da Andrea Caselli, portavoce del comitato referendario “Acqua bene comune” di Bologna e Provincia. “Il presidente Hera ha affermato nei giorni scorsi di avere già in tasca il consenso dei sindaci bolognesi all’aumento del 10% delle bollette dell’acqua – commenta Caselli -. Ora lo stesso Tommasi afferma che gli utili di Hera crescono e che si pensa di incrementare il dividendo (+12,5%). E si dice certo della rielezione da parte dei soci. Secondo noi però il prezzo dell’aumento dei dividendi è totalmente a carico dei cittadini e dei lavoratori che pagano sempre più tasse (sull’incremento dei rifiuti, sul freddo, sull’acqua, ecc.) e vedranno lievitare le proprie bollette”.
Critiche anche sugli investimenti: “Altro che rilancio degli investimenti, che continuano a calare. Pare che i Comuni siano più interessati a spartirsi la torta, piuttosto che investire sul risparmio idrico, la raccolta differenziata, il calo della produzione dei rifiuti e il risparmio energetico”.
Per questo il Comitato referendario chiede ai sindaci di non approvare gli aumenti e di aprire una discussione strategica sulla missione di Hera. Avanza, inoltre, all’azienda sotto accusa la richiesta di reinvestire gli utili per la sostenibilità delle bollette, per l’ambiente.

I NUMERI DI HERA

Ricavi
I Ricavi sono scesi a 3.668,6 milioni, principalmente per effetto delle minori attività di trading. L’aumento dei volumi di vendita e del numero di clienti in tutte le principali attività del Gruppo ha compensato il calo dei prezzi delle commodity energetiche.

Margine operativo lordo consolidato
Il Margine operativo lordo (Mol) consolidato di Gruppo alla fine del 2010 è salito a 607,3 milioni, con una crescita del 7,1% rispetto ai 567,3 milioni del 2009. Considerando che il Mol 2009 aveva beneficiato del contributo una tantum di 16 milioni (connesso all’acquisizione di reti gas e teleriscaldamento), l’entità del risultato rappresenta la crescita organica più significativa realizzata nella storia di Hera, pari al 10,2%.
Tutte le aree di attività hanno fornito un positivo contributo alla crescita del Mol. L’incremento percentuale più significativo proviene dall’area energetica, dove le strategie flessibili di approvvigionamento di gas ed energia elettrica hanno permesso di trarre vantaggio dalla situazione di mercato sul fronte sia dell’approvvigionamento che dello sviluppo commerciale.

Area Ambiente
L’area Ambiente si conferma quella con il maggior contributo al Mol del Gruppo (32,1%). L’esercizio si chiude a 195,1 milioni, in crescita del 4,2% rispetto a 187,3 milioni del 2009. La crescita di Mol e marginalità è maggiormente apprezzabile considerando l’intervenuta riduzione dei ricavi dalla vendita di energia generata dagli impianti di smaltimento, i cui volumi sono peraltro cresciuti a 530 GWh/anno (rispetto ai 490 GWh/anno del 2009).
I risultati sono stati sostenuti dalla crescita dei volumi dei rifiuti smaltiti, saliti a 5,7 milioni di tonnellate (rispetto ai 5,1 milioni del 2009). La dinamica dei flussi di smaltimento e recupero evidenzia una crescita della termovalorizzazione grazie all’avvenuto completamento di tutti gli impianti previsti, oltre che dell’impiantistica legata al recupero delle frazioni secche e umide. Il 2010 ha inoltre visto l’avvio dell’impianto termoelettrico a biomasse detenuto in joint venture con un importante partner industriale del settore agro-alimentare. Il Gruppo Hera si conferma pertanto nel settore come la più rilevante realtà integrata a livello nazionale. A tale leadership si affiancano anche gli eccellenti risultati della raccolta differenziata, che collocano la società ai vertici nazionali, con una percentuale salita al 47,8% dal 44,8% dell’anno precedente.

Area Gas
Cresce rispetto all’esercizio precedente il peso dell’area Gas, che ha contribuito per il 31,9% al Mol e ha chiuso l’esercizio a 193,9 milioni (+11,2% rispetto ai 174,4 milioni del 2009). Il risultato ha beneficiato della progressiva entrata a regime del sistema tariffario nella distribuzione gas, dei maggiori volumi intermediati nell’attività di trading, sostenuti dal livello dei consumi correlato al clima più rigido della stagione invernale, e delle flessibili modalità di approvvigionamento poste in essere con i fornitori. I risultati beneficiano anche del positivo contributo fornito dal teleriscaldamento, grazie all’entrata a pieno regime dell’impianto di co-generazione da 80MW di Imola (BO).  

Area Elettrica
L’area Elettrica, che ha raggiunto un’incidenza sul Mol del 9,8%, evidenzia un’ulteriore significativa crescita. I volumi di vendita si incrementano del 9,9% grazie al successo dell’attività commerciale, con vendite che hanno raggiunto i 7,7 TWh, grazie all’allargamento della base clienti di quasi 50.000 unità, pari a una crescita annua del 14,1%.
Il Mol si attesta a 59,8 milioni, con un + 12,8 % rispetto ai 53,0 del 2009. Di questi, 32,4 milioni derivano dalle attività di mercato, le quali hanno fruito della prudente politica seguita negli anni, che ha consentito di affrontare efficacemente la situazione di sovraccapacità determinata dal calo della domanda energetica generata dalla crisi.

Area Ciclo idrico
Per quanto concerne l’area Ciclo idrico, il cui apporto alla marginalità di Gruppo è pari al 23%, si evidenzia un miglioramento dei risultati rispetto all’anno precedente, con una chiusura dell’esercizio a 142,0 milioni, in crescita dell’8,0% rispetto ai 131,4 milioni del 2009. E’ proseguito il grande impegno in termini di investimenti realizzati nel territorio, in particolare nell’area del risanamento fognario-depurativo. Complessivamente, nel Servizio idrico integrato è stato investito il 27% del totale degli investimenti del Gruppo.

Reddito operativo e Utile ante-imposte
Il Reddito operativo evidenzia un progresso dell’8,3% attestandosi a 315,4 milioni, dopo aver scontato maggiori accantonamenti e ammortamenti relativi a nuovi investimenti per un valore complessivo di oltre 16 milioni.
L’Utile ante-imposte si attesta a 205,6 milioni, dopo oneri finanziari in calo rispetto all’esercizio precedente, che scontava 12,2 milioni dovuti per la moratoria fiscale.
L’Utile netto consolidato dopo le interessenze di terzi, risulta pari a 117,2 milioni, in crescita del 65,0% rispetto ai 71,1 milioni del 2009. Il confronto con il dato dell’anno precedente beneficia delle minori imposte connesse all’affrancamento degli avviamenti conseguenti alle operazioni straordinarie realizzate nell’esercizio precedente con l’acquisto delle reti gas.
Tale risultato peraltro non include la plusvalenza di circa 50 milioni realizzata con la cessione del 25% di Herambiente al partner finanziario Eiser, che ha comunque rafforzato il Patrimonio Netto.

Investimenti e posizione finanziaria netta
Gli investimenti netti effettuati nel corso del 2010 per il mantenimento e lo sviluppo degli impianti, coincidono con quanto delineato dal Piano industriale e si attestano a 341,9 milioni, a seguito del completamento del piano di sviluppo dei grandi impianti. La posizione finanziaria netta del Gruppo chiude in miglioramento a 1.860,2 milioni rispetto a 1.891,8 milioni dell’esercizio 2009, grazie alla positiva generazione di cassa operativa realizzata (28,6 milioni) al netto degli investimenti. La solidità finanziaria migliora di conseguenza, evidenziando una completa copertura dei debiti con mezzi propri e con un rapporto debiti/Mol pari a circa 3 volte.

Proposta di dividendo
A fronte dei risultati conseguiti, il Consiglio di amministrazione ha deciso di proporre all’assemblea un dividendo per azione di 9 centesimi, in crescita del 12,5% rispetto a quello del 2009. Lo stacco della cedola avverrà il 6 giugno, con pagamento a partire dal 9 giugno.