Spett. redazione,
scrivo in merito alla lettera di una mamma sulla centrale di Fukushima. Io a mio figlio, che più che terrorizzato era vividamente curioso, ho spiegato invece perchè bisogna dire sì al Nucleare. Gli ho parlato dei rischi che si corrono, certo. Ma ho cercato, dall'esperienza che mi viene da ormai 20 anni di giornalismo freelance, di spiegargli come una bella fetta della stampa italiana stia strumentalizzando la questione. Gli ho altresì spiegato che, certamente, si può investire maggiormente sulle rinnovabili, ma che esse, da sole, non possono liberarci dalla schiavitù del petrolio. E' stato attento, era contento delle mie spiegazioni, ma conservava anche le sue idee “ecologiste”, e di questo sono fiero, al di là che le condivida o meno. E non ha avuto alcun atteggiamento terrorizzato fino a quando non gli ho spiegato a quanti chilometri da casa sua sta Superphoenix. Lì un po' si è preoccupato e un po' era realista. “Ma se tanto ne abbiamo una a due passi dall'Italia, a questo punto qualcuna dovremmo costruirne anche noi”.
Inciso; terrorizzate da una mamma più ignorante che incosciente le sue maestre, in questi due meravigliosi giorni di caldo e sole, hanno tenuto lui e i suoi compagni in classe durante l'intervallo. Perchè forse c'era la nube che aleggiava sull'Italia… (Lettera firmata).