Meldola (FC). “Insieme per migliorare” è il nome del progetto varato dall’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori per valutare la soddisfazione dei pazienti. Si tratta di un’indagine triennale, che si effettuerà grazie al contributo della Banca Popolare di Lodi, mirata e puntuale sui propri utenti al fine di definirne le esigenze e migliorare i servizi offerti. Cos’è “salute”? Secondo l’Organizzazione mondiale di sanità non si tratta semplicemente di una condizione di efficienza fisica bensì di “un completo stato di benessere fisico, psichico e sociale”. L’Irst fin dalla definizione della propria missione ha fatto proprio questo assunto, affiancando all’assistenza sanitaria dei pazienti e alla costante ricerca di nuovi e più efficaci mezzi nella lotta ai tumori, obiettivi e strumenti per migliorare il più possibile la condizione generale e abbattere eventuali ostacoli incontrati dalla persona malata o da un suo familiare. Raggiungere uno standard qualitativo elevato è, infatti, obiettivo fondamentale dell’Irst.
Da questa esigenza e dalla consapevolezza che nessuno meglio degli utenti stessi può valutare la qualità percepita di un servizio, grazie al contributo della Banca Popolare di Lodi che ne ha sposato finalità e principi finanziandone l’avvio, nasce “Insieme per migliorare”: un progetto su base triennale (2012-2015) di valutazione dei servizi Irst (oltre a quelli di cura, in particolare quelli cosiddetti “alberghieri” ovvero reception, cibo, confort etc) tramite questionari cartacei sottoposti ai pazienti e loro familiari, compilabili volontariamente e totalmente anonimi.
Lo studio sarà effettuato su un campione rappresentativo dei circa 8.500 pazienti che annualmente si rivolgono all’Irst. Ai rispondenti sarà chiesto di compilare un questionario strutturato secondo lo schema domanda su servizi Irst – risposta tramite scala valutativa, in forma assolutamente anonima. Il questionario sarà inserito in cassette sigillate poste all’interno dell’Istituto. L’indagine sarà svolta in tutte le unità operative e i servizi dell’Irst e verterà principalmente sulle seguenti aree: personalizzazione del trattamento, umanizzazione dell’ambiente, diritto all’informazione, comfort alberghiero.
Lo studio sarà a pieno regime a inizio 2012 per concludersi, nella sua fase di somministrazione questionari, nel 2015. La raccolta dati sarà preceduta dalla messa a punto di un questionario pilota testato tra gli utenti Irst da settembre a novembre 2011. A dicembre 2011 è prevista una sospensione nella distribuzione dei moduli così da poter compiere una prima valutazione e controllare la correttezza dello strumento ed eventualmente apportare modifiche. Il questionario perfezionato sarà poi somministrato per tre anni. L’analisi statistica dei dati, nonché la definizione degli opportuni miglioramenti da realizzare come risposta alle criticità emerse nei servizi, avrà invece cadenza trimestrale.
Obiettivo del progetto è mettere a disposizione del paziente uno strumento di valutazione della qualità percepita in Irst così da renderlo partecipe e protagonista del processo di miglioramento dei servizi. Accanto allo sforzo scientifico è necessario stimolare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti gli attori interessati nel percorso di cura con il duplice obiettivo di creare sensibilizzazione e di sviluppare la ricerca in nuove direzioni.
“La nostra filosofia è di occuparci della crescita generale dei territori su cui operiamo – spiega Cristiana Covezzi, capo area Affari Romagna Banca Popolare di Lodi -. In quest’ottica rientra l’elargizione che seppur minima facciamo all’Irst. Un contributo che sappiamo di indirizzare a un Istituto che tanto sta facendo a livello di cura e ricerca”. “L’Irst rappresenta un’eccellenza che meritava il nostro sostegno” le ha fatto eco Mariano Casamenti, responsabile della filiale Bpl, proseguendo nel rilevare come l’attenzione al tema della salute costituisca un elemento essenziale nello sviluppo socio economico di ogni comunità.
Il progetto vero e proprio lo spiega il direttore generale Irst, Mario Tubertini: “Questo accordo rientra e conferisce ulteriore valore ad un percorso di dialogo da tempo aperto con Imola, con la sua Ausl e la Fondazione Cassa di Risparmio. Comune intenzione è di consolidare sempre più il rapporto con Imola non solo per offrire ai suoi cittadini le cure e la ricerca fatte in Irst ma anche perché il bacino del nostro Istituto non può che estendersi oltre i confini delle tre provincie di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.”
“Non è la cifra ma è il sostenere in sé un impegno così importante come quello portato avanti dall’Irst che dà valore al gesto – ha spiegato il prof. Dino Amadori, direttore scientifico Irst -. Questo contributo inoltre ci aiuta in un progetto utilissimo a combattere quello che è uno dei problemi della medicina moderna: il superamento in termini di valore e importanza della tecnologia sulla sofferenza intima e personale del paziente. Il rischio di trasformare il laboratorio in una sorta di luogo in cui proteggersi dai problemi delle persone, oggi c’è; in alcuni paesi come gli Stati Uniti dove il rapporto medico-paziente è duro, diretto, legato a vincoli economici, è evidente. È proprio da questo tipo di indagini che può provenire un argine: dobbiamo far sì che la qualità offerta, specie quella nelle voci del comfort, sia quella percepita e laddove ciò non sia, poter correggere tempestivamente”.
“Questo progetto ci offrirà un utile strumento che ci permetterà di organizzare e migliorare il nostro modello – conclude il direttore sanitario Irst, Mattia Altini -; un modello a rete in sé particolare, dove oltre alla gestione diretta su Meldola, Forlì e Cesena affianchiamo collaborazioni con le oncologie di Ravenna e Rimini. Proprio sul sistema di area vasta abbiamo attivato un piano per comprendere quale sia la valutazione del servizio del paziente che da altre zone della Romagna si riferisce all’Irst. Oggi presentiamo un nuovo tassello per capire più propriamente la qualità percepita degli aspetti alberghieri dell’Irst”.