Verona. Importanti riconoscimenti per i vini di due aziende romagnole, Agrintesa e Caviro, al Salone internazionale del vino e dei distillati che si è svolto a Verona dal 7 all’11 aprile. Agrintesa ha partecipato con due etichette: il Sangiovese di Romagna Dop superiore “I Calanchi” e il Sangiovese di Romagna Dop superiore riserva “ I Calanchi – Zanarina 2008”, entrambi hanno ricevuto due menzioni speciali al concorso enologico. Caviro, invece, ha ricevuto le menzioni speciali per i vini Friuli Grave Doc Sauvignon VoloRosso 2010, Rubicone Igt Trebbiano Chardonnay “Tini” 2010 e Friuli Grave Doc Pinot Grigio Romio.
La cooperativa Agrintesa, leader a livello nazionale nel campo dell’ortofrutta e del vino, con il progetto “Alta qualità Cantine Intesa” si è specializzata dal 2001 nella produzione di vini pregiati, legati alla tradizione romagnola. Alla base vi è la filosofia di una produzione incentrata sulla qualità, che inizia nelle fasi di coltivazione e raccolta dell’uva per finire poi nelle operazioni enologiche in cantina. “Il vitivinicolo – spiega Raffaele Drei, presidente di Agrintesa – è un settore oggi in pesante difficoltà, fatto salvo per poche eccezioni come il vino prosecco che gode del cambiamento di consumi, orientato verso vini freschi e frizzanti. La fotografia generale del momento invece mostra un continuo calo di consumi ed una graduale apertura dei mercati, fattori che hanno portato diversi produttori europei ad abbandonare i propri vigneti perché impossibilitati a fare reddito. Ciò che è emerso da questa 45esima edizione del Salone internazionale del vino è sicuramente un innalzamento della qualità dei prodotti presentati. Speriamo che la nostra partecipazione e i riconoscimenti ricevuti servano da traino per i nostri prodotti, spesso riservati a segmenti di mercato ridotti e più di nicchia”.
Caviro, gruppo di punta del settore vitivinicolo con 41 cantine associate e oltre 20mila viticoltori su tutto il territorio italiano, si è imposto nel mercato nazionale e internazionale grazie agli ormai notissimi marchi Tavernello, Castellino, Brumale, Volo Rosso e Botte Buona ma punta ad arricchire continuamente i propri standard qualitativi e ad estendere il proprio campo d’azione: “Abbiamo partecipato a Vinitaly con la gamma completa dei nostri vini – sottolinea Secondo Ricci, presidente di Caviro – tra i quali spiccano alcune novità, sulle quali stiamo lavorando da qualche tempo, che si collocano tra i bianchi frizzanti e vini spumante. Oggi la situazione del mercato vinicolo è molto particolare perché in Italia abbiamo assistito ad una importante diminuzione del consumo pro capite che è sceso da 120 a 40 litri all’anno. Questa tendenza, ovviamente, porta con sé aspetti negativi e positivi: se infatti da un lato si è imposto un consumo più consapevole, dall’altro la produzione ha visto diminuire drasticamente le percentuali di mercato. Per fortuna in questo contesto c’è stata una buona crescita delle piazze estere come Cina, Russia e, più in generale, paesi dell’est Europa e paesi asiatici. Questo cambiamento è una grande opportunità per l’Italia che però deve trovare il modo di presentare le proprie produzioni in maniera più strutturata e compatta anche per aiutare gli agricoltori a superare le difficoltà generate da prezzi spesso iniqui rispetto ai costi di produzione – conclude il presidente di Caviro -. Non possiamo incidere sui prezzi fino a quando l’offerta rimarrà superiore alla domanda”.