Medicina. Una serie di saluti e omaggi alle lapidi in ricordo di quanti persero la vita per la Libertà, cominciando alle ore 17 nella frazione di S. Antonio presso l’Azienda Quadri (lapide a ricordo dei Caduti per la Liberazione); 17.15 piazza di S. Antonio (lapide a ricordo dei Caduti di tutte le guerre); alle 17.30 presso il cimitero di Fiorentina (lapide in memoria delle vittime dei rastrellamenti nazifascisti); alle 17.45 in via Olmo – Oratorio e Ponte della Gaiana (lapide in ricordo delle vittime della Battaglia della Gaiana); alle 18 in località San Rocco – via Canale (lapide in ricordo delle vittime del bombardamento). In piazza Garibaldi, alle ore 18.15, si terrà il concerto della Banda municipale che aprirà poi il corteo che toccherà tutte le lapidi in ricordo dei medicinesi martiri della Resistenza e della Liberazione di Medicina.
Successivamente, presso la loggia esterna del Palazzo comunale, verrà reso omaggio ai Caduti con un coro di alunni delle scuole primarie di Medicina che canteranno l’Inno di Mameli suonato dalla Banda municipale, ai quali il sindaco, Onelio Rambaldi, farà dono di una Costituzione per bimbi e di una bandierina italiana.
Il giorno successivo, domenica 17 aprile, alla sala del Suffragio, ore 15, andrà in scena lo spettacolo teatrale scritto da Ugo Chiti e a cura della Compagnia del teatro stabile di Mordano”, “4 Bombe in tasca”. L’iniziativa è promossa dall’Amministrazione comunale e dall’Anpi Medicina, in collaborazione con l’Udi sezione di Medicina.
Le manifestazioni continueranno poi il 25 aprile con una cerimonia che prevede un concerto della Banda municipale in piazza Garibaldi, alle ore 10.30, e a seguire, alle 10.45, un corteo che, percorrendo le vie del centro storico, giungerà al Sacrario dei Caduti, per rendere omaggio a quanti persero la vita in nome della Libertà; qui un coro di bambini delle scuole canterà l’Inno di Mameli, accompagnati dalla Banda municipale.
Alle ore 11.15 si terrà la celebrazione ufficiale della giornata, in piazza Garibaldi, con l’intervento del sindaco e di Marco Monari del comitato provinciale Anpi.

“4 bombe in tasca”
Le “4 bombe in tasca” sono quelle che aveva il partigiano Fausto quando fu sorpreso dai tedeschi e che fece scoppiare dilaniando se stesso e i suoi guardiani per evitare di finire sotto tortura, con chissà quali effetti. Solo che i resti dei due tedeschi furono subito raccolti, quelli di Fausto rimasero più giorni sulla strada finché la moglie Silvana decise di darsi ai tedeschi, per consentire ai compaesani di raccogliere ciò che trovavano.
Un episodio tragico come tanti di quella Resistenza esaltata da una parte, strumentalmente mortificata o addirittura negata dall’altra, ma che pure è esistita, è rimasta aggrappata nella memoria della gente che l’ha vissuta e che è fatta di mille e mille episodi, alcuni dei quali, Ugo Chiti ha raccolto e trasformato da racconto orale a testo teatrale corale nel quale sul filo della memoria si incrociano fatti come la vita in montagna, il rastrellamento, la tortura, la rappresaglia, il sacrificio; gesti umili di solidarietà, come quello della contadina che al vedere avvicinarsi gente al covo dei partigiani intonava una canzone per avvertimento, perdendo lei stessa la vita, o gesti meschini di tradimento, come quello dell’insegnante che vendette la vita di uomini per salvare la scrofa.