Ozzano Emilia. “C’è qualcosa, che non va, in questo cielo”. Vasco Rossi direbbe così. Vent’anni fa non ci avrebbe mai creduto nessuno. E’ vero anche che vent’anni fa c’erano altre persone e altre idee. Eppure oggi, i progetti comunali sono a metà. Grandi opere che restano incompiuti, servizi che stentano a decollare, infrastrutture che restano parole morte. Ozzano Emilia si sta decomponendo. E nessuno, né in maggioranza, né in minoranza, alza il cartello “pericolo”. Intanto ricordiamo che a Ozzano governa il Pd nella lista “Progetto Ozzano” e all’opposizione siedono dalla destra del Pdl, al centro di “Insieme per Ozzano”, alla sinistra del “Partito comunista lavoratori”. Insomma uno specchio della cittadinanza verrebbe da dire, abbastanza completo. Ma allora perché nessuno denuncia la situazione attuale delle opere? Cominciamo dal Cinema Teatro. Più di dieci anni fa venne terminato il Palazzo della Cultura di piazza Allende. Il progetto comprendeva però anche una sala polivalente, il Cinema Teatro, votata e approvata in consiglio comunale, ma non venne mai realizzata. E così, lo spazio o l’area dove dovrebbe sorgere il Cinema Teatro, è ancora lì, che attende, dopo le promesse elettorali da quindici anni, di essere occupata dal Cinema Teatro. La circonvallazione a nord del capoluogo, promessa da oltre vent’anni, è stata realizzata per metà. Non solo. La parte costruita, nonostante sia sorta su una area agricola, è ora una strada piena di curve e stretta e oltretutto pericolosa per diventare una circonvallazione vera e propria. Le scuole, che negli anni 90 erano un fiore all’occhiello della provincia di Bologna, vedono ora una scarsità di strutture e addirittura una elementare nei sotterranei delle scuole medie. Infine, il centro oncologico Ramazzini, per il quale anche il comune di Ozzano aveva garantito l’utilizzo in tempi abbastanza brevi e l’aveva presentato in campagna elettorale come l’ospedale oncologico in day ospital più all’avanguardia della regione, è adesso in fase di abbandono. In compenso, si continua a cementificare, senza preservare aree per giovani coppie, da vendere a costi calmierati. Tutto quello che si offre, e lo si presenta come un favore, è l’alloggio in affitto. “C’è qualcuno, che non sa ”, continuerebbe Vasco Rossi. Speriamo che cambi, ma “Non nell’al di là”. (Giuliano Bugani)