Imola. Il Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) ha fatto flop. Ma oltre al flop ha messo in allarme le associazioni imprenditoriali e le cooperative che esprimono una forte preoccupazione per l'esito totalmente negativo del “click day” dell'11 maggio 2011. Alla luce dei dati pervenuti risulta che la grande maggioranza degli operatori ha registrato rilevanti malfunzionamenti e che il sistema informatico predisposto per il servizio ha mostrato gravi carenze. Per questo le organizzazioni imprenditoriali chiedono con urgenza la sospensione dell’entrata in vigore del Sistri, prevista per il prossimo 1 giugno, e un ripensamento dell’intero sistema.

Il minstero dell'Ambiente ha affermato che si tratta di problemi superabili e che solo un terzo delle imprese ha fallito la procedura. Non è d'accordo la Confartigianato: “Non si possono scaricare sulle imprese le inefficienze e i costi di un sistema che non funziona – dice Stefano Mazzetti, di Confartigianato Assimprese – e che è costato 200 milioni di euro in due anni. Dal primo giugno le imprese che non utilizzano in sistema rtischiano pesanti sanzioni, anche penali”. Bisognerà pur fare qualcosa: “Intanto bisogna analizzare i numeri, quelli veri, però. Solo il sistema Confartigianato ha potuto raccogliere oltre 3.500 segnalazioni di imprese che hanno tentato il collegamento al Sistri nella giornata dell'11 maggio. I risultati sono certificati dalle e-mail che sono state inviate al ministero, secondo la procedura del click day: il 90% ha segnalato gravi problemi di funzionamento”. Quali le cause principali?  impossibilità di accesso per cause varie (credenziali illeggibili, ecc.); mancato funzionamento dei dispositivi; indisponibilità dei dispositivi; indisponibilità del portale; rinuncia alle operazioni per estrema lentezza. Solo nel 10 % dei casi si sono registrati elementi positivi (compilazione di schede) peraltro il più delle volte raggiunti con grandi riserve (lentezze, ripetute prove, ecc.).
“Il Click day – dice Mazzetti – ha dimostrato che il sistema non è pronto e per questo la Confartigianato chiede lo stop al Sistri, dato che è impossibile che che la maggiornaza dell eimprese possa operare correttamente alla datra stabilita dell'1 giugno”.

Cos'è il Sistri
Il Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) nasce nel 2009 su iniziativa del ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica amministrazione per permettere l'informatizzazione dell'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania. Il Sistema dovrebbe semplificare le procedure e gli adempimenti riducendo i costi sostenuti dalle imprese e gestisce in modo innovativo ed efficiente un processo complesso e variegato con garanzie di maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell'illegalità. È questo il motivo per cui è stato realizzato il sistema, la cui gestione è stata affidata al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente.
Nell’ottica di controllare in modo più puntuale la movimentazione dei rifiuti speciali lungo tutta la filiera, viene pienamente ricondotto nel Sistri il trasporto intermodale e posta particolare enfasi alla fase finale di smaltimento dei rifiuti, con l’utilizzo di sistemi elettronici in grado di dare visibilità al flusso in entrata ed in uscita degli autoveicoli nelle discariche. Il Sistri dovrebbe costituire, quindi, strumento ottimale di una nuova strategia volta a garantire un maggior controllo della movimentazione dei rifiuti speciali.

Nella foto: Stefano Mazzetti (foto Mauro Monti/Rizomedia)