San Lazzaro di Savena. Licenziamento per il 50 % dei lavoratori Eurodent. L’incontro in Provincia tra sindacati, Rsu aziendale da una parte e roprietà Eurodent dall’altra, ha espresso un risultato drammatico. Su 68 lavoratori, 34 verranno licenziati. Ma nel corso di un assemblea dei lavoratori, dai toni infuocati, sono emerse ipotesi allarmanti, non solo per l’Eurodent, ma per l’intero panorama industriale. Fermo restano l’ipotesi di una cementificazione dell’area, ipotesi per ora  respinta anche dal sindaco di San Lazzaro di Savena, Marco Macciantelli, si prefigura una nuova ipotesi, lanciata dai lavoratori: licenziare i lavoratori con contratti a tempo indeterminato e assumere successivamente lavoratori a tempo determinato, con contratti capestro, senza diritti né tutele, mantenendo però parte dei dipendenti considerati l’elite dell’azienda. Un’ipotesi maturata dal fatto che la crisi non è dovuta alla mancanza di ordini e commesse, anzi, è proprio la presenza di ordini e commesse che ha fatto maturare questa ipotesi. La crisi che ha portato a non pagare da quasi tre mesi gli stipendi, è una manovra, secondo i lavoratori, per strozzare economicamente le persone e indurle a licenziarsi e sopravvivere con il Tfr. Se così dovesse essere, si concretizzerebbe una manovra alla Marchionne in salsa bolognese. La presenza dei numeri uno di Unindustria, nell’incontro in Provincia, e il sostegno legale dei più autorevoli manager economici di Bologna alla proprietà Eurodent, potrebbero dare un senso a tale ipotesi. Così come l’assenza, ancora una volta, dell’ipotetico acquirente, che l’azienda invece continua ad affermarne l’esistenza e che, secondo l’assessore provinciale alle Attività produttive, Graziano Prantoni, risponderebbe al nome di Gino Cocchi, ex Amministratore delegato della Carpigiani di Zola Predosa. Il nome di Gino Cocchi circola da tempo, ma nessuno lo ha mai visto a nessun incontro. Uno sciopero per tutto il pomeriggio di lunedì 23 maggio 2011, sulla via Emilia, davanti all’ Eurodent, con volantinaggi ai semafori, è già stato indetto dalle organizzazioni sindacali e dalla Rsu Fiom e Fim interna.