Faenza. In occasione della consultazione referendaria del 12 e 13 giugno prossimi, al fine di assicurare gli adempimenti relativi alle tessere elettorali e per far fronte a tutte le possibili richieste dei cittadini, questa settimana, fino a sabato 11 giugno, l’ufficio elettorale del comune sarà aperto al pubblico tutti i giorni con orario continuato dalle ore 8.30 alle 19. Nei due giorni del voto (domenica e lunedì) l’ufficio resterà inoltre aperto fino alla chiusura dei seggi, con questi orari: domenica, dalle ore 8 alle 22; lunedì, dalle 7 alle 15. Apertura straordinaria, nel fine settimana, anche per l’ufficio anagrafe per dare la possibilità a quei cittadini che avessero necessità di rinnovare la carta d’identità di potersi rivolgere al servizio anche nelle ore immediatamente
precedenti la consultazione: sabato 11 giugno resterà aperto dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00, mentre domenica 12 giugno solo al mattino, dalle 8.30 alle 12.30.
Si ricorda che per esercitare il diritto di voto gli elettori devono presentare al seggio un documento d’identità e la tessera elettorale. Quattro le schede che saranno consegnate nel seggio a ogni elettore: una di colore rosso (Referendum popolare n. 1), il cui quesito prevede l’abrogazione di norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati; una di colore giallo (Referendum popolare n. 2), in questo caso è proposta l’abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore; una di colore grigio (Referendum popolare n. 3), questo quesito propone l’abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare; una di colore verde (Referendum popolare n. 4), quest’ultimo quesito propone l’abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte costituzionale.