Bologna. Un Protocollo d’intesa in materia di appalti pubblici e privati nel territorio provinciale, finalizzato al contrasto del lavoro sommerso ed irregolare, è stato sottoscritto dalla Provincia di Bologna assieme ad altri enti. “Tuttavia sarebbe stato giusto coinvolgere o quanto meno informare preventivamente il Nuovo Circondario imolese che avrebbe potuto così arricchire di contenuti l'intesa con opportune osservazioni”, ha osservato il consigliere provinciale Gabriele Zaniboni, rivolgendosi all’assessore Giuseppe De Biasi.
Il Protocollo siglato, che vede tra i firmatari numerose realtà ed Enti quali il Comune di Bologna, la Provincia, l'Asl di Bologna (ma non il Nuovo Circondario e l'Asl di Imola), chiede espressamente alle stazioni appaltanti nei relativi contratti di appalto l'inserimento di criteri e clausole tese a privilegiare la scelta di soggetti imprenditoriali attenti e rispettosi alla valorizzazione della dignità e sicurezza dei lavoratori evitando, nel ricorso agli strumenti di aggiudicazione, di non privilegiare criteri legati alla contrazione dei costi che non garantiscono tempi certi, qualità dell'opera e che possono altresì aprire le porte all'utilizzo della mano d'opera irregolare o precaria. Viene pertanto espressamente preferita dal Protocollo l'indicazione dell”offerta economicamente più vantaggiosa con previsione di standard qualitativi, prestazionali e occupazionali.
 A tal proposito occorre sottolineare che il Protocollo chiede alle aziende di rendere giornalmente disponibile in cantiere l'elenco dei dipendenti che operano compresi i lavoratori delle eventuali imprese subappaltatrici.
L'assessore De Biasi “ha comunicato che si avvierà un percorso di informazione e coinvolgimento degli Enti e dei Comuni anche attraverso la convocazione della Conferenza metropolitana attraverso la quale verrebbe finalmente coinvolto anche il Circondario imolese», conclude Zaniboni.