Imola. Ritorneremo a vedere le stelle. Non è uno slogan ma una possibilità per gli amanti dell’osservazione della volta celeste che sarà possibile grazie ad un accordo innovativo che porterà alla realizzazione e diffusione di impianti luminosi in grado di non disperdere verso l’alto la luce e a basso consumo energetico, permettendo così di risparmiare risorse e di rendere possibile anche nelle città lo studio e la contemplazione notturna del cielo.
L’accordo è stato sottoscritto da Hera Luce, secondo gestore italiano di illuminazione pubblica con oltre 300.000 punti luminosi gestiti, e l’Uai (Unione astrofili italiani, sezione italiana dell’Ida – International dark-sky association). Nel Circondario imolese l’accordo troverà applicazione nei Comuni di Borgo Tossignano, Castel Guelfo, Dozza, Imola e Mordano dove Hera Luce gestisce l’illuminazione pubblica.
L’importante e originale protocollo d’intesa si prefigge di favorire la piena applicazione delle leggi regionali esistenti in materia di illuminazione pubblica e del “pacchetto energia”, definito anche 20/20/20, (riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra, aumento fino al 20% del risparmio energetico e del consumo di fonti rinnovabili), approvato dal Parlamento europeo nel 2008.
Le azioni previste
Sulla base dell’accordo Hera Luce si è impegnata a realizzare impianti di illuminazione (non solo stradale ma anche monumentale) che rispettino pienamente le prescrizioni delle leggi regionali. Vi sarà dunque una particolare attenzione nell’adottare sistemi di illuminazione che rispondano a 2 criteri. Il primo, limitare il più possibile il flusso di luce disperso verso il cielo sia attraverso l’orientamento orizzontale della fonte di luce, che attraverso l’applicazione del vetro piano sotto tale fonte (che a differenza della “coppa” non riflette la luce verso l’alto). Il secondo, raggiungere la maggior efficienza energetica possibile, attraverso l’impiego di soluzioni progettuali chiare, verificabili ed elaborate con un sistema di classificazione energetica trasparente, condiviso con i principali costruttori di apparecchi illuminanti, basata sulla qualità dei prodotti utilizzati, per ridurre consumi e costi di gestione. Hera Luce e l’Unione Astrofili Italiani si sono, infine, impegnate a diffondere i principi dell’accordo e a sensibilizzare i vari soggetti coinvolti attraverso una politica formativa e informativa sempre più rispettosa dell’ambiente e delle risorse naturali.
La ricerca
L’iniziativa prende origine da un’indagine a campione svolta dall’Associazione su oltre 550 impianti d’illuminazione pubblica presenti sul territorio nazionale, che ha messo in luce come, nonostante le numerose leggi regionali per la riduzione dell’inquinamento luminoso e dei consumi energetici, molti comuni e altri soggetti pubblici e privati continuano a realizzare e mantenere in funzione impianti di illuminazione ad alto consumo, che proiettano oltre il 60% della luce prodotta verso il cielo o fuori della sede viaria.
Il risparmio
L’accordo, quindi, non sarà soltanto finalizzato ad esaudire le esigenze degli appassionati ammiratori della volta celeste, ma anche delle amministrazioni pubbliche, che potranno avvalersi di uno strumento di controllo serio e affidabile per la realizzazione e la gestione dell’illuminazione urbana. Il contributo che questo protocollo potrà dare non è trascurabile, se si pensa che in Italia, seguendo una seria politica di controllo degli impianti pubblici, potrebbero essere risparmiati ogni anno oltre 400 milioni di euro, corrispondenti a diversi milioni di tonnellate di CO2 riversarti in atmosfera.