Imola. Quest'anno chi aprirà le scuole? Questo la domanda che ha lanciato nei giorni scorsi la Flc – Cgil che sottolineava come “molte scuole del nostro circondario non potranno garantire il regolare funzionamento dei servizi scolastici, nel rispetto delle norme contrattuali sull’orario di lavoro (in particolare per il profilo di collaboratore scolastico) della sicurezza degli studenti e degli stessi operatori scolastici. Questo vale anche per gli assistenti tecnici, tenuto conto delle norme, molto prescrittive, sulla sicurezza durante l’esercitazione di laboratorio”.
Un interrogativo che trova d’accordo l’assessore alla Scuola del Comune di Imola, Marco Raccagna: “L’appello fatto dalla Cgil e in passato anche da altri sindacati circa i tagli previsti per il prossimo anno scolastico su assistenti amministrativi e collaboratori scolastici non solo è condivisibile, ma è già da alcune settimane tema di confronto tra questo assessorato e gli uffici bolognesi dell’ex provveditorato. Come le forze sociali e le scuole ben sanno è infatti da tempo che questa Amministrazione si è mossa per salvaguardare il tessuto scolastico pubblico della nostra città.
Non passa giorno che il sottoscritto non incontri docenti e famiglie preoccupate in vista del 19 settembre prossimo, giorno in cui inizierà la scuola”.
Il territorio del circondario imolese conta un totale di 16 scuole, di cui 6 Istituti superiori, 11 Istituti comprensivi e 1 direzione didattica, all'aumento della popolazione scolastica assisteremo anche quest'anno, in aggiunta ai tagli già subiti negli anni precedenti, al calo di 23 collaboratori scolastici, 10 assistenti amministrativi, 1 assistente tecnico. Il rischio concreto è di avere Istituti che non potranno aprire i plessi scolastici, sorvegliare gli alunni, segreterie senza il numero adeguato di impiegate, laboratori che resteranno fermi per mancanza di specialisti, per non parlare poi delle sostituzioni negate per periodi anche lunghi di malattia; e ancora in queste condizioni chi pulirà le scuole? “Come Flc Cgil – afferma la segretaria generale Nadia Cinti – abbiamo sempre sostenuto, fin dall'approvazione della finanziaria del 2008, che non solo il calo dei docenti avrebbe impedito alla scuola pubblica di preparare adeguatamente i ragazzi e le ragazze, ma anche privare la scuola del personale ausiliario avrebbe sortito lo stesso risultato. In questa fase molto difficile chiediamo a tutte le componenti istituzionali e alle famiglie la massima vigilanza e denuncia sulle situazioni che non garantiscono il diritto all’istruzione, alla sicurezza, alla qualità della prestazione per gli alunni e il rispetto delle norme contrattuali per docenti e Ata”.
“E’ doveroso dire alcune cose chiare – aggiunge l’assessore Raccagna -. Innanzi tutto far comprendere quali sono le cause di questa situazione e chi sono i ‘mandanti’. Ed i ‘mandanti’ sono il governo e la maggioranza di destra, che senza batter ciglio continuano nell’opera sistematica di demolizione della scuola pubblica italiana e tutto ciò colpisce soprattutto quei territori dove la scuola non solo c’è, ma è di qualità e diffusa. Le cause sono le norme che via via il governo emana, per altro sempre in modo surrettizio, senza alcuna concertazione, senza alcun riguardo per studenti e famiglie, attraverso le manovre economiche: non c’è stata fin qui in questi tre anni una sola manovra finanziaria che non contenesse tagli e ‘colpi di mannaia’ alla scuola pubblica italiana. Pare un dettaglio, ma questi due aspetti sono fondamentali, perché non ci sto più allo scaricabarile tentato dal governo verso gli enti locali. La Regione, la Provincia e questo Comune stanno facendo tutto il possibile per permettere a famiglie, alunni, studenti, lavoratori della scuola condizioni di studio e lavoro adeguate alla nostra storia, ma deve essere chiaro che c’è il governo dietro questi disastri. E la soluzione è solo una: se ne vadano a casa il più presto possibile”.
Intanto nelle prossime settimane l’assessore proseguirà i contatti con l’ex provveditorato per capire che margini ci sono per risolvere alcune situazioni problematiche, proprio a cominciare dai collaboratori scolastici e assistenti amministrativi, “per i quali spero ci potrà essere una qualche soluzione di qui a fine agosto”.
Il prossimo anno scolastico però, “dopo i disastri che Imola ha già dovuto ‘digerire’ negli anni scorsi, al momento vede nella secondaria di primo grado i problemi maggiori. Infatti ad oggi, eccezion fatta per Sante Zennaro (IC 5), alle Orsini (IC 7) e Andrea Costa (IC 6) nelle prime sono iscritti circa 150 alunni ciascuna per 5 classi concesse, alle Valsalva (IC 4) ce ne sono 170 per 6 classi concesse e al nuovo IC 2 le 4 prime concesse di Innocenzo hanno 116 alunni e la prima di Sesto Imolese ne ha 32/33. E’ quindi del tutto evidente che, a parte Sante Zennaro, abbiamo al momento prime di 29/30 alunni ovunque, con numerosi alunni con handicap, con problemi di spazio in alcuni casi, con situazioni problematiche di alunni pur non certificate. Ed è quindi evidente come per ogni plesso di secondaria di primo grado occorrerebbe una classe prima in più. Poco mi interessa che non abbiamo problemi esplosivi negli altri gradi scolastici come invece accade ovunque nel territorio provinciale e regionale. Mi interessa invece il fatto che dobbiamo tutti impegnarci per difendere quello che Imola tutta ha saputo costruire in decenni, perché la qualità della vita che a Imola e non altrove si respira è in gran parte anche dovuta alla diffusione e qualità del sistema scolastico di cui si è dotata”.
Accanto alla denuncia, l’assessore lancia a sua volta un appello ai sindacati “perché occorrerà insieme tutti fare massa (istituzioni locali, forze sociali, lavoratori, alunni e famiglie), ma soprattutto non è più accettabile che dal mondo dell’economia e della cultura nazionale e locale non si alzi alcuna voce che sappia affiancarsi alla nostra per denunciare questi misfatti e chiedere che vi si ponga rimedio. Perché i giovani che oggi sono protagonisti nella scuola, lo saranno domani nel lavoro e nella società e solo uniti, infatti, ce la potremo fare”.