Ravenna. La Giunta regionale ha recentemente approvato un piano triennale di governo delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie il quale destina all’ Ausl di Ravenna una quota di circa 900000 euro (dei quali il 50% saranno disponibili solo al raggiungimento degli obiettivi fissati). Lo stanziamento dovrà servire a garantire visite ed esami in tempi certi. “Evidentemente, nonostante periodiche dichiarazioni della direzione generale su interventi effettuati e soluzioni prospettate, la problematica in oggetto è lungi dall’essere risolta”, commenta Diego Rubboli, capogruppo Federazione della Sinistra.
In effetti il giudizio dei cittadini sul funzionamento del Servizio sanitario nazionale è spesso correlato all’andamento delle liste d’attesa. “C’è il rischio che sia così indebolita la percezione della centralità del Servizio pubblico e si affermi l’idea che solo con il ricorso al privato sia possibile accedere a molte prestazioni specialistiche i cui costi sono tendenzialmente equivalenti al prezzo dei tickets che non solo sono iniqui ma rappresentano un subdolo attacco alla sanità pubblica – continua Rubboli -. La soluzione è che non si deve continuare a 'comprare' le prestazioni della sanità privata oppure dirottare i pazienti verso la libera professione a spese dell’ Ausl. Occorre analizzare con attenzione ciò che può servire a ridurre i tempi d’attesa con azioni volte a disciplinare l’appropriatezza delle richieste e la gestione delle liste, promuovendo progetti di prevenzione in settori mirati e colmando carenze di strumentazioni e di personale spesso costretto a non rispettare l’utilizzo delle ferie; occorre saper ascoltare i suggerimenti dei portatori d’interesse a cominciare dagli operatori sanitari”.
In questo contesto si colloca anche la questione dell’attività libero professionale, ampiamente presente nel territorio, disciplinata a partire dalla L.229 del 1999. “Dopo oltre 10 anni è tempo di bilanci ed occorre ridefinire tale attività privilegiando il servizio pubblico e la risposta pubblica alle necessità dei cittadini”.