Spett. redazione
Imola sceglie il proprio sindaco. Fra pochi giorni. L'ultimo appello che il Mar (Movimento per la autonomia della Romagna) rivolge ai candidati è quello di ricordare la storia di Imola, la sua cultura, le sue tradizioni, e non dare per scontato che il matrimonio forzato con Bologna e con la città metropolitana sia conveniente ed inscindibile. Imola è Romagna, non ci piove. Ma c'è chi crede convenga restare aggrappati al capoluogo regionale, aspettando che qualche briciola cada dal piatto! Io ritengo questa impostazione un grave errore. Imola rischierebbe di diventare uno dei tanti quartieri di Bologna, perdendo reparti di ospedale, aziende, posti di lavoro, e perdendo qualsiasi potere decisionale e qualsiasi autonomia all'interno di una città metropolitana che inevitabilmente tenderebbe a fagocitarla.
Già da oggi Imola deve guardare maggiormente a est, alle sue sorelle romagnole, a cominciare da Faenza e Lugo, e stabilire con loro connessioni e sinergie sempre più strette. In parallelo deve divincolarsi dalle grinfie di Bologna, che come una sanguisuga sta pian piano annichilendo Imola. Non vedo altra strada. Se gli imolesi vorranno rivitalizzare la propria città, dopo anni di malgoverno, dovranno scegliere un sindaco che appoggi questa linea, una linea decisamente pro Romagna. Ciò non significa interrompere i rapporti con Bologna e con l'Emilia. Al contrario, Imola (all'interno della Romagna unita) potrà sedersi al tavolo “della collaborazione e delle sinergie” con Bologna finalmente alla pari, e non più in posizione di sudditanza.
(Samuele Albonetti – Coordinatore regionale Mar)