Imola. La giunta Manca aveva esternalizzato tre sezioni della scuola materna “Gasparetto” a Zolino, dopo la vittoria del Movimento 5 stelle alle elezioni amministrative del 24 giugno molte cose sono cambiate come la decisione di reinternalizzarle progressivamente.
Secondo l‘Alleanza delle Cooperative ltaliane di Imola “le istituzioni e la cooperazione sociale, oltre che il mondo della scuola, hanno alle loro spalle vent’anni di politiche di risposta alle famiglie e ai loro bisogni. Sono state le istituzioni pubbliche, nel Paese, a sostenere un sistema integrato pubblico e privato (fra i soggetti gestori non vi e solamente la cooperazione sociale) per rispondere meglio ai bisogni delle famiglie e dei loro figli. Questa impostazione ha prodotto, in questi anni, una affermazione della professionalità degli operatori delle cooperative, un basso turn over delle figure educative della cooperazione nei confronti dell’utenza (bambini e genitori), un aggiornamento costante e permanente (sia coordinato dal Comune di Imola, sia promosso dalle cooperative stesse), una capacità in termini di flessibllità e una innovazione del servizio che ha risposto meglio e più velocemente ai cambiamenti dei bisogni delle famiglie stesse. In sintesi, il sistema pubblico privato integrato ha centrato diversi obiettivi: una sana competizione che ha portato tutti gli attori a migliorare I’offerta educativa nella città, una stagione (mai terminata) di reciproca crescita, una maggiore offerta e di conseguenza una maggiore libertà di scelta da parte delle famiglie”.
“Il Comune ha piena facoltà di decidere un cambiamento di rotta – sottolinea l’Alleanza delle coop -. Ci piacerebbe se questo cambiamento fosse maggiormente motivato ed accompagnato da una concertazione maggiore su un disegno strategico pili chiaro. Fino ad un anna fa, alla cooperazione sociale e state chiesto, dalle istituzioni locali, di farsi carico di ingenti investimenti per rispondere ad un bisogno pubblico. La cooperazione sociale che da 30 anni e impegnata a rispondere ai bisogni collettivi degli imolesi merita, perlomeno, un piano di più lungo respiro che sia coerente con gli investimenti realizzati e col piano pedagogico delle stesso Comune. Per quello che riguarda le reazioni sindacali su questi temi ci teniamo a sottolineare sola mente alcuni passaggi contenuti, in particolare, nelle riflessioni della funzione pubblica della Cgil. Vogliamo ribadire che i nostri educatori sono operatori di qualità per i motivi sopra ricordati, hanno contratti a tempo indeterminato e con bassi livelli di turn over, sono di riferimento per bambini e genitori. Vogliamo sottolineare inoltre lo stupore sui tema più generali dei contratti visto la cooperazione sociale e i sindacati sono seduti attorno allo stesso tavolo in occasione del rinnovo del contratto nazionale di lavoro anche in questo momento e ricordiamo che i nostri contratti di lavoro sono figli delle contrattazioni con le sigle sindacali più rappresentative, Cgil compresa. Non capiamo nemmeno il vantaggio nel sostituire lavoratori a tempo indeterminato e professionalizzati con nuovi contratti interinali visto che il governo nazionale ha deciso il blocco del turn over nella pubblica amministrazione e che di conseguenza il Comune di Imola almeno per il 2019 sarebbe impossibilitato ad aprire un concorso pubblico per stabilizzare dei nuovi insegnanti. Noi continueremo a dare garanzia di qualità alle famiglie e ai bisogni dei loro figli, con progetti educativi all’avanguardia nel pieno rispetto di tutte le normative: investire sulla qualità ci ha sempre premiato e basterebbe leggere le preferenze delle famiglie al momento dell’iscrizione per comprendere che la descrizione che qualcuno tenta di fare della cooperazione sociale e come minimo distorta”.
Ma già nel programma elettorale dei pentastellati era stata inserita la volontà di internalizzare: “Il prossimo anno scolastico il Comune recupererà la gestione della prima delle tre sezioni della materna “Gasparetto” attualmente gestite da Coop Solidale. Perché si è arrivati a questa decisione? Il motivo principale è che la gestione delle coop dipendeva da un accordo quadro stabilito dalla vecchia Amministrazione per far fronte al blocco delle assunzioni pubbliche e che scadendo questo accordo c’era l’obbligo di decidere tra internalizzazione ed esternalizzazione. In attuazione delle sue linee programmatiche la nuova Amministrazione ha coerentemente deciso di consolidare la centralità della gestione comunale nell’educazione prescolastica. Inoltre, le iscrizioni si sono chiuse a fine gennaio, i genitori sono stati informati in due incontri ai quali ha partecipato anche la sindaca Manuela Sangiorgi e il gradimento è confermato dal fatto che è possibile che non tutte le richieste potranno essere esaudite”.
Anche la segretaria della Cgil Mirella Collina prende posizione a favore della reinternalizzazione: “Il 31 dicembre 2018 è scaduto l’accordo quadro che ha permesso a una cooperativa sociale di subentrare al personale pubblico nel 2015. Tutto ciò in dissenso con le organizzazioni sindacali, il personale e gli utenti. Un accordo quadro che permetteva di esternalizzare fino a cinque sezioni, decidendo poi per tre alla scuola dell’infanzia di Zolino. Anche allora abbiamo posto il problema del personale (in quel momento interinale) e della loro perdita di occupazione. Sempre in quel momento abbiamo ribadito la necessità di bandire un concorso pubblico per eventuali necessità del settore infanzia e per la decisione di esternalizzare la scuola d’Infanzia di Zolino. Decisione non definitiva data dalle tempistiche del bando di gara. A oggi la graduatoria di assunzione di insegnanti della scuola dell’infanzia è ancora in vigore, tant’è che il piano triennale del fabbisogno del personale 2019/2021 prevede la copertura di posti per docenti ed educatori, al netto della normativa nazionale. Ormai dovrebbe essere noto a tutti che per la Cgil i servizi ai cittadini devono essere pubblici (servizi alla persona, sanitari, all’infanzia) che vuol dire dipendenti con contratto pubblico, ma tutto ciò senza disconoscere il servizio di qualità che viene offerto dal sistema integrato. Con la precisazione che il servizio pubblico deve rimanere capofila, ciò comporta che l’offerta pubblica sia numericamente superiore a quella privata, perché permette un vero confronto sulla qualità. Nel verbale di incontro con il Comune del 27/9/2018, la reinternalizzazione delle sezioni è prevista in tre anni a partire dal 2019, un percorso lento, per salvaguardare il tema della continuità educativa e d’altra parte evitare ripercussioni per il personale concordando con il Comune un’eventuale ricollocazione (due insegnanti per sezione) del personale in uscita”.
(m.m.)