Mirella Collina, segretaria della Cgil

Imola. I Coordinamenti Donne Cgil e Spi aderiscono alla mobilitazione globale delle donne, “Lotto Marzo”, e parteciperanno all’iniziativa promossa a Imola da Trama di Terre, contro ogni violenza sulle donne, contro il decreto Salvini e il disegno legge Pillon, per i diritti all’autodeterminazione delle donne. Le donne della Cgil prenderanno parte al corteo femminista che venerdì 8 marzo, alle 17.30, partirà da Trama di Terre, via Aldrovandi 31 per arrivare alle 19 in piazza Matteotti.
Nella mattinata dell’8 marzo si terrà anche la tradizionale distribuzione di mimose a Castel San Pietro (piazza XX Settembre) e a Toscanella (piazza Gramsci), grazie alle attiviste e agli attivisti dello Spi Cgil.
Al piano terra, nell’androne della Camera del Lavoro di Imola, inoltre, è stata allestita la mostra “Il lungo cammino delle donne: la nostra storia”, visitabile per tutto il mese di marzo, negli orari di apertura della Cgil.
Sempre l’8 marzo la Lega Spi Cgil della Vallata ed Auser, organizzano a Fontanelice una tombolata, alle ore 19, presso E Capanô, con degustazione di piè fritta.
Lunedì 18 marzo, alle 14.30, nella sala archivio della Camera del Lavoro al primo piano, i Coordinamenti Donne Spi e Cgil  e Auser invitano alla proiezione del documentario “8 Marzo, una storia lunga un secolo”
“Le donne, unite, devono farsi sentire e reagire perché, non solo continuano ogni giorno ad essere vittime di femminicidi, violenze di ogni tipo, molestie,  discriminazioni e stereotipi, ma come se non bastasse vengono messi in discussione i diritti che con fatica e battaglie hanno conquistato nel tempo – afferma Mirella Collina, segretaria generale della Camera del Lavoro – . Una deriva pericolosa a cui tutte e tutti dovremmo opporci. La Cgil ha presentato una piattaforma di genere rivendicativa, impostata su cinque pilastri: occupazione, parità di salario, condivisione, welfare e molestie. Punti di azione e di intervento, che guidano la nostra attività di contrattazione, nelle aziende e nei territori, per contrastare la regressione culturale, sociale ed economica di cui a pagarne le conseguenze sono sempre per prime le donne”.
Il lavoro delle donne è scarso (l’Italia è agli ultimi posti in Europa per occupazione femminile), dequalificato, mal pagato (il 60% delle donne italiane non è retribuita adeguatamente), caratterizzato da part time involontari e contratti precari. Per la Cgil occorrono quindi un Piano straordinario, investimenti pubblici e una nuova Carta dei diritti di tutte e tutti. Serve, si legge nella piattaforma, aumentare i congedi parentali, la formazione obbligatoria dopo la maternità, riconoscere il lavoro di cura, garantire più asili nido e interventi a sostegno della non autosufficienza, nonché nuovi incentivi su politiche di condivisione e conciliazione.
La Cgil chiede, inoltre, un potenziamento dei consultori e l’esigibilità della 194, che va pienamente applicata e, contro le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro, propone una contrattazione di genere, con la formazione delle Rsu e di figure di riferimento. Ma per contrastare questi fenomeni occorre partire dalle scuole e ricostruire la cultura del rispetto reciproco.
La piattaforma: http://www.cgil.it/admin_nv47t8g34/wp-content/uploads/2018/09/piattaformaBelleCiao.pdf