Castel San Pietro Terme (BO). Se n’è andato a 94 anni Raffaele Pisu, dopo un breve ricovero all’hospice di Castel San Pietro. Bolognese di nascita, ma imolese di adozione, l’attore era figlio di un maresciallo dei carabiniere sardo. Fu anche attivo nella Resistenza, combattente partigiano, durante il conflitto fu internato in Germania per 15 mesi.
Rappresentava una comicità di altri tempi, fatta dell’umorismo spontaneo ma collaudato dell’avanspettacolo, privo di parolacce e volgarità. Un’esperienza costellata dalla gavetta e da una grande passione per il palcoscenico. Un successo nutrito dalla fame che lo spingeva a raggiungere il fratello Mario, famoso prima di lui, grazie a parti nei film del primo Fellini.
Pisu aveva abbracciato l’arte dello spettacolo in maniera totale, rendendosi protagonista di alcuni noti lungometraggi negli anni cinquanta, assieme ad Ugo Tognazzi e Walter Chiari.
Poi, col suo volto che bucava lo schermo, si era fatto conoscere a grandi e piccini con gli spot e le sigle di Carosello. Indimenticate, secondo il noto critico Marco Giusti, che ne ha tracciato un bel commiato sulle pagine di Dagospia.
Nel decennio seguente le emittenti nazionali iniziarono a emarginarlo, lui continuò a lavorare incessantemente nelle reti private. Poi, ricomparve negli anni ottanta. Come prima, completamente intatto, come ai fasti degli anni sessanta, per condurre la prima storica edizione di “Strisca la notizia“. Il Tg satirico ne determinerà la rinascita.
Infine, negli anni novanta, era ritornato sul grande schermo per un filone di pellicole tutte fortunate. Per ruoli più introspettivi e da cattivo. Come “Le conseguenze dell’amore” di Paolo Sorrentino.
Nel 2000 è protagonista assieme a Marco Columbro nella miniserie da ascolti record, “Non ho l’età”. Nel 2018, dopo il restauro di “Italiani, brava gente”, Raffaele Pisu era stato omaggiato dal Presidente della Repubblica Mattarella.
Le esequie si terranno venerdì 2 agosto a Imola, alle 15.30, presso la chiesa di Santo Spirito.
(Aris Alpi)