Bagnacavallo (RA). Si chiama Domenico Errani, ha un’azienda agricola a Bagnacavallo e dei castagneti nella Valle del Santerno. Fino a poco tempo fa aveva anche degli albicocchi a Casalfiumanese, poi ha deciso di lasciarli. “Era un bagno di sangue, gli ultimi anni sono stati disastrosi”. Visto che la situazione continua ad essere difficile, colpa anche i ritardi burocratici e le scelte a dir poco penalizzanti a livello nazionale, ha preso carta e penna e ha deciso di rivolgersi direttamente alle maggiori autorità nazionali, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. “Mi trovo a dovervi segnalare tre gravi superficialità che rappresentano altrettante ingiustizie. Nel 2018 e precisamente il 26, il 27 e il 28 febbraio l’Italia tutta è stata colpita dal gelo di Burian. Le produzioni, pur essendo assicurabili, non si potevano ancora coprire in quanto le Compagnie non si erano ancora rese disponibili e molte aziende, compresa la mia, hanno perso l’intera produzione. Da segnalare che quelle che coltivano con il metodo biologico sono state le più colpite. Secondo mio modesto parere avevamo tutti i diritti di vederci riconosciuto lo Stato di Calamità Naturale ma a quanto mi è dato sapere vi siete dimenticati di inserire l’Emilia Romagna tra le regioni beneficiarie. Sarebbe giusto un intervento finalizzato a riparare questo errore”.

In secondo luogo “i contributi pubblici che ci sono dovuti a noi agricoltori vengono erogati sempre con grandi ritardi e questo, in un momento di grande difficoltà, non è un bene. Sarebbe una cosa utile ridurre fortemente i tempi di attesa”.

Infine Errani solleva anche il problema irrisolto degli insetti alieni. “Da dieci anni la castanicoltura è in grave crisi a seguito dell’arrivo della Vespa cinese. Abbiamo perso un’economia della montagna, una possibilità di fare reddito per le zone marginali. Adesso i nostri frutteti, tutti, sono flagellati dalla Cimice asiatica e dalla Drosophila suzukii. Interi raccolti gettati a seguito dei danni provocati da questi insetti e siamo in attesa della Popilia japonica. Noi agricoltori non abbiamo nessuna colpa dell’arrivo di questi parassiti, siamo disarmati e tutto ricade sulle nostre spalle. E’ doveroso chiedere all’Unione Europea un aiuto straordinario Pac sulle superfici a frutteto, dove questi insetti hanno arrecato dei danni, in quanto, se non si interviene con urgenza la Nostra frutticoltura sarà a rischio chiusura e in particolar modo quella biologica”.