Castel San Pietro Terme (BO). “Note di Banda e Campane” sul palco di piazza XX Settembre. Il Settembre Castellano continua mercoledì 5 settembre, ore 21, con il concerto “Musica in piazza” C’è un motivo in più quest’anno per non perdere la sempre seguitissima tradizionale serata con il che vedrà sul palco il Corpo bandistico di Castel San Pietro. Uno spettacolo da non mancare, anche perchè sarà una delle rare occasioni in cui si potrà sentire la Banda castellana, diretta dal Maestro Giuseppe Lentini, “duettare” con il carillon di 55 campane, presente nel campanile della chiesa del SS. Crocifisso, uno strumento unico nel suo genere azionato da una tastiera, che in questa serata sarà suonata dalla Maestra Silvia Gisani.
Il programma spazia tra diversi generi e repertori musicali: dalla marcia sinfonica a celebri brani di grandi autori (Bizet, Frank, Mascagni, Morricone, Orff, Schubert , Verdi) a brani originali per banda e carillon, oltre a famose colonne sonore di film.

“Continua per il quarto anno consecutivo il progetto del Corpo bandistico di Castel San Pietro Terme intitolato ‘Musica in piazza’, come tradizionalmente usavano le bande musicali – afferma il Maestro Giuseppe Lentini -. Infatti lo scopo principale dei complessi (o corpi) bandistici era appunto quello di suonare nei luoghi più disparati, prevalentemente all’aperto (vie, piazze), facendo conoscere al pubblico dei piccoli centri, oltre alle allegre marcette ed inni vari, anche la grande musica di famosi compositori. Il Corpo bandistico con questo concerto si propone di tracciare il ‘profilo di una banda’ nella sua evoluzione degli ultimi decenni”.

Il carillon
Il campanile annesso al santuario del SS. Crocifisso (1737-1741) fu costruito tra il 1926 e il 1930. Il “carillon”, cioè le 55 campane in esso installate, costituiscono un complesso unico in Italia e fra i pochissimi in Europa. I congegni che lo fanno funzionare furono ideati, costruiti e brevettati dal cav. Giulio Gollini, nostro concittadino nato nel 1880, il sistema di funzionamento è realizzato in modo geniale, secondo criteri ancora validissimi. Le campane vengono azionate non con corde, ma con una tastiera simile a quella di un organo, disposta in scala cromatica. Ad ogni tasto corrisponde il suono di una o più campane di tre diverse misure. Le più grosse (la campana maggiore che pesa 11 quintali e ha un diametro di cm 119) sono singole, le medie disposte a coppie, le piccole a gruppi di tre (la più piccola pesa dieci chili). Le campane grosse sono azionate elettropneumaticamente. A causa della loro mole, infatti, è necessario l’ausilio della pressione di aria che, sprigionata tramite una particolare valvola, aziona il batacchio. L’inaugurazione del carillon avvenne il 2 settembre del 1934 con un concerto di banda e campane che riscosse grande successo.

Dopo la morte del cav. Gollini, il carillon rimase per alcuni anni inutilizzato e solo nel 1974-75 l’ingegner Stelio Montebugnoli ed alcuni collaboratori decisero di ripulire il meccanismo quasi interamente bloccato. Il carillon è stato recuperato con un’operazione di attento restauro, senza aggiunte o alterazioni rispetto all’originale. Dopo il restauro, i concerti per banda e carillon (di rara suggestione) sono continuati in varie occasioni fino al 2001 e, dopo 18 anni, riprendono a grandissima richiesta con questa serata.