La sede dell’Ausl all’ospedale Vecchio

Imola. Partita con lentezza, poi accelerata, il progetto di riorganizzazione della sanità metropolitana (dentro alla quale vi è pure Imola) pare essersi arenato in qualche meandro della politica. A rilanciare la discussione sono le associazioni che da tempo si battono per la tutela del servizio sanitario pubblico e in particolare della sanità nel circondario imolese: Auser, Avod, Cambiavento, Cittadinanza Attiva Imola, Gas Imola, Legambiente ImolaMedicina, Panda Imola, Unitalsi.

“Molti cittadini si chiederanno che ne è stato di tanti discorsi sulla riorganizzazione della nostra sanità, dopo che un anno fa venne diffuso, da parte della Conferenza territoriale socio-sanitaria metropolitana (Ctssm), il documento di ipotesi per la ‘sanità del futuro’ – si legge nel loro comunicato -. Nell’ambito di un pur ridotto percorso partecipativo noi presentammo alcune osservazioni, per poi organizzare in ottobre un evento informativo per la cittadinanza, avendo come relatore il presidente dell’Ordine dei medici di Bologna. Qualcosa di significativo a livello generale, in effetti, è da segnalare. Innanzitutto, con l’abbandono dell’esperienza riguardante Urologia hanno avuto conferma i dubbi sulle ‘integrazioni’ di unità operative di Ausl diverse, in realtà rivelatesi controproducenti fusioni organizzative; è stata poi ufficialmente dichiarata l’autonomia del Distretto imolese nell’organizzare l’assistenza di prossimità, ovvero la gestione dell’accesso alle cure e delle patologie più diffuse, spesso croniche e concomitanti in pazienti anziani”.

Una importante novità che ha spinto le associazioni a seguire gli sviluppi e a sollecitare il coinvolgimento dei cittadini, come era stato promesso. “Ad aprile 2019 toccava all’Ausl di Imola, secondo quanto indicato dalla Ctssm, assumere la guida di un nuovo percorso partecipativo tutto imolese: ci siamo quindi rivolti al nostro naturale rappresentante, cioè l’Amministrazione comunale nella persona dell’assessore Frati, per comunicare la nostra disponibilità. Purtroppo la tempistica stabilita dalla Ctssm non è stata rispettata e ci troviamo in ritardo di diversi mesi; tuttavia, dopo un incontro preliminare tra Amministrazione e Ausl, abbiamo l’impegno dell’assessore a convocarci entro settembre per l’effettivo avvio del progetto”.

Ora la speranza è che “l’Ausl si faccia carico del proprio ruolo e che si possa quindi procedere senza interruzioni anche nell’eventualità (ipotizzata dalla stampa) di una riorganizzazione degli incarichi all’interno della Giunta comunale”.