Imola. E’ passata una settimana da quando i sei “ribelli” pentastellati, contrari a buona parte delle azioni della sindaca Manuela Sangiorgi e della sua giunta, hanno letto l’ormai famoso documento in consiglio comunale nel quale si dimettevano dalle presidenze di tutte le commissioni e da tutte le deleghe ricoperte.
Ora, almeno nelle intenzioni, tentano di ricucire lo strappo con un’altra missiva che appare sul sito Facebook del Movimento 5 stelle Imola inviata alla sindaca e a tutti gli attivi.
“Il nostro obiettivo era e resta il dialogo, come dovrebbe essere per ogni formazione politica, ma non possiamo non prendere atto che nessuno dei colleghi, tantomeno la sindaca, si è degnato di darci una risposta a questa richiesta di incontro – sottolineano i sei ribelli, ovvero Valeria Basile, Lorenza D’Amato, Fabrizio Favilli, Ermete Guerrini, Annalisa Roda e Massimo Vasselli -. Neppure una telefonata.
Nulla. Le uniche reazioni sono state qualche presa in giro sulla chat comune, un’uscita sul giornale del consigliere Andrea Cerulli in cui ci invita a presentare la mozione di sfiducia alla sindaca, e le parole di della Sindaca sul ‘Fatto Quotidiano’ in cui ci dice che non abbiamo il coraggio di sfiduciarla. Evidentemente non si è compreso il testo. Ma quale modo migliore di sedersi ad un tavolo per confrontarsi?”.
“Nonostante tutto – continuano i sei – ci aspettiamo ancora un’apertura da parte della sindaca e dei nostri colleghi per fissare una riunione privata in cui discutere e risolvere queste problematiche. Confidiamo che i nostri colleghi non continuino a minimizzare la gravità della situazione”.
(m.m.)
Servirebbe un Conte, uno che ha il coraggio di prendere il toro per le corna, invece abbiamo solo tanti Salvini in Consiglio comunale…
Il confronto non fa parte del DNA di Sindaca & soci: alle scelte fuori dal programma si dovrà rispondere con i fatti!
I lealisti hanno già un altro partito che li aspetta per il futuro….
Scrivici! Non lasciarci più in pena…
Come diceva Massimo Lopez circa trent’anni fa: “Una telefonata ti allunga la bita”.
Almeno una chiamata Whatsapp, suvvia…