La babbiona, quella che in dialetto romagnolo chiameremmo pulôna*, è una donna lasciva che, nell’esagerazione di sé, adesca, negli ambienti fumosi della balera, gli sguardi della retrovia. Lei è tanta! Dal balcone del suo décolleté dispensa, agli ammiratori, con generosa sollecitudine le sue fattezze. Nelle piste da ballo, ondeggia come una barchetta di carta sulle onde in balia del vento, prima del molo d’attracco. Non è certo bella, ma procace sì! Fa parlare di sé. Di mezza età; delusa dal primo amore che però non scorda mai. E’ romantica, ma il tempo le mette paura. Rilancia il suo corpo alla ribalta perché teme di vedere il suo cuore cadere inesorabilmente con i glutei a terra. Gli uomini del biliardino la decantano in burla, quando segretamente fanno carte false ad imbarcarsi in un’avventura tutta da raccontare.
*pulôna: parola in uso in Romagna, tra Solarolo e Faenza, grande pollo di genere femminile