Imola. Si tratta di un periodo di molte polemiche per la città. Tanto che ora si spostano pure sul nuoto sincronizzato.

In una lunga lettera Deai, Uisp e SportUp attaccano pesantemente Imolanuoto. Eccone un riassunto: “Alcuni collaboratori di Uisp e SportUp, nel corso del loro rapporto di collaborazione professionale, hanno convinto alcune, per fortuna la minoranza, delle famiglie delle atlete, a lasciare la loro casa sportiva ed a seguirle in un nuovo progetto, scaricando sulle stesse famiglie i problemi che, per ragioni in vero molto semplici, erano a loro dire incorsi nel rapporto professionale tra queste sei collaboratrici e SportUp. Non è questa la sede per approfondire oltre il tema, che è già oggetto di un contenzioso legale, che i nostri avvocati hanno dovuto attivare per tutelare il buon nome delle nostre società e la serenità delle atlete”.

“Quanto ai rapporti con Imolanuoto – continuano Deai, Uisp e SportUp – alla quale auguriamo ogni fortuna per i propri progetti sportivi e non solo, c’è però da dire per chiarezza verso la cittadinanza, che negli scorsi mesi è stata bombardata da informazioni errate, che nel 2011 la Uisp ed Imolanuoto avevano siglato un accordo che nei fatti si è mantenuto in tutti questi anni inalterato e vincolante, almeno per Uisp: quest’ultima si impegnava a sviluppare il nuoto agonistico oltre una certa categoria, indirizzando verso Imolanuoto tutti i ragazzi e le ragazze desiderosi di cimentarsi; la Uisp e la SportUp avrebbero poi continuato ad occuparsi della promozione del nuoto a livello dilettantistico e dell’intero settore nuoto sincronizzato, mentre Imolanuoto si impegnava a non occuparsi di sincronizzato, al tempo per la stessa società del tutto infruttuoso. Questa accordo è sempre stato portato ad esempio anche dalle stesse istituzioni di Imola, quale efficace collaborazione tra società sportive in una realtà non grande come Imola, ad esclusivo beneficio degli atleti, unico vero plus dell’intero settore sportivo cittadino. Ciò che oggi Uisp, SportUp e tutti i cittadini dovrebbero chiedersi è a chi gioverebbe creare, oggi, nel piccolo bacino sportivo di Imola, una seconda società di nuoto sincronizzato che lavori anche a livello agonistico? Forse a qualcuno in città interessa la gestione del complesso sportivo dell’Ortignola?”.

Su quest’ultima domanda retorica girano molte voci, si vedrà cosa accadrà nei prossimi mesi vista anche la situazione precaria della giunta guidata dalla sindaca Manuela Sangiorgi, che al momento ha pure la delega allo Sport, con la maggioranza pentastellata spaccata in consiglio comunale.

Per quanto riguarda invece il nuoto sincronizzato, il presidente di Imolanuoto Mirko Piancastelli è molto chiaro: “Fra la fine di agosto e l’inizio di settembre, quando già avevamo programmato sostanzialmente tutta l’attività, sono venute da noi una quarantina di famiglie e alcune istruttrici dicendo che non volevano più assolutamente far eseguire il nuoto sincronizzato alle loro figlie con la SporUp. Io ho cercato di convincerli a tornare da dove erano venuti, a cercare di ricomporre la diatriba sulle problematiche che mi avevano illustrato perché per noi era un problema e perché c’era un accordo in tal senso. In seguito, sono tornate una quindicina di famiglie sottolineando che avevano preso la decisione definitiva di abbandonare la SporUp e che non sarebbero tornati indietro, chiedendo infine il nostro aiuto. Quindi sia chiaro che non li ho chiamati io. A tal punto, eticamente, non me la sono sentita di lasciare delle giovani senza poter svolgere il loro sport preferito e siamo riusciti a trovare una corsia per fare avviamento al nuoto sincronizzato. Quelli della Uisp si facciano qualche domanda e si diano delle risposte”.

(m.m.)