Ricorderete certamente i nostri interminabili litigi che fin troppo spesso riempivano le nostre giornate di giochi quando eravamo ragazzini. Le dispute circa chi era destinato a stare “sotto” e chi correva a nascondersi giocando a nascondino. Per non parlare dei frequenti litigi causati dalla biglia che era andata a fermarsi proprio sulla linea di confine tra la “sponda” della pista e il “fuori”. “E’ fuori di oltre la metà!”; ” …ma non vedi che è dentro di un bel po’!”.
Fin troppo spesso finiva con uno spintone e una bella zuffa rotolandosi a terra: un ginocchio sbucciato, uno strappo nella maglietta ( e adesso chi lo dice alla mamma!). Il seguito, scontato, prevedeva una pace dignitosa e la ripresa della gara sulla pista di sabbia fino alla prossima biglia che si sarebbe fermata proprio in bilico… Le bimbe non erano da meno anche se molto raramente finiva in zuffa, la maglietta per il bambolotto o il coperchio del tegamino per la pappa del “bimbo” potevano determinare qualche tirata di capelli e sonori spintoni.
Poi noi siamo cresciuti: in verità proprio non tutti! Nella maturità acquisita non è previsto il litigio, ma il dialogo destinato a scongiurare il peggio. Alcuni (vedi sopra) sono rimasti bambini e li troviamo ancora là mentre litigano su un non ben definito confine, con la sostanziale differenza che oggi non si disputa circa la posizione della biglia, ma a suon di decine di miliardi di dollari ( euro se preferite).
Tutto ebbe inizio nel 2003, quando, udite udite, le vendite dell’Europeo Airbus superarono ampiamente quelle dell’americano Boeing. Gli Stati Uniti ricorrono al Wto denunciando sussidi economici, da parte europea, alla locale industria e l’Europa grida al finanziamento da parte Usa alla Boeing: la biglia si era fermata proprio sulla sponda!Trascorre qualche anno e si arriva così al 2010: il Wto, pure in appello, stabilisce che entrambe i ricorrenti, Usa e Ue, hanno in qualche modo fornito aiuti economici non corretti ai rispettivi riferimenti industriali (sembra che questa volta la biglia si sia fermata proprio metà e metà!).
I giudici del Wto propongono qualche linea di correzione a tali finanziamenti non corretti (2012) ma poco più tardi (2016) ci si accorge che né gli Usa né la Ue hanno applicato correttamente i suggerimenti (uno degli amichetti, il più maturo, ha suggerito di rifare il tiro, ma la biglia è nuovamente in bilico sulla sponda!). Nello stesso anno, il Wto sembra aver individuato la bellezza di 22 miliardi di euro forniti dalla Ue all’Airbus e, non sazi, un paio di anni dopo vengono scoperti altri finanziamenti (illeciti) facilitando il proseguo della costruzione del superjumbo A380 e del jet A350 (… tu fai sempre così e vuoi avere sempre ragione: io con te non gioco più!).
Si arriva così, sfiatati, al 2019 e gli Usa individuano una bella lista di importazioni da Ue – valore 11 miliardi di dollari – da punire con dazi oltremodo pesanti e, ovviamente, la Ue risponde con 12 miliardi di prodotti Usa che verranno sanzionati con aliquote daziali punitive (a questo punto si era finiti a terra, avvinghiati come non mai, tra un pubblico che incitava ora l’uno ora l’altro: un ginocchio sbucciato e la maglietta – quella nuova!! – con un bel “sette” proprio sulla spalla: chissà la mamma …).
Uno sviluppo di crescita normale, una maturazione sopraggiunta, un equilibrio doveroso individuato, vorrebbe che invece di prendersi a scapaccioni, venisse ricercata una linea di accordi corretta tale da scongiurare zuffe che non sono in grado di determinare né vinti né vincitori, ma per alcuni di noi il tempo non è trascorso e siano rimasti immaturi, riottosi, vendicativi e rancorosi. Sembra che anche questa volta la biglia si sia fermata proprio sulla sponda e il coro degli “esterni” gracida e frinisce come non mai: è stato lui, no prima lui, lui fa sempre così e vuole sempre aver ragione. Nel frattempo qualcuno si sta annoiando, il tempo passa e un paio di incolpevoli verranno puniti non potendo proseguire nel gioco e dovranno rispondere alla chiamata della mamma: forse si è fatto tardi.
(Mauro Magnani)