Da sinistra, Maurizio Barelli, Claudia Resta, Angela Maria Gidaro e il maestro Franco Scala

Imola. “L’Accademia pianistica, diventata grande con trent’anni di età e con il privilegio di avere la sede nella Rocca sforzesca, ha deciso di ridare quello che ha avuto da questa città. Da oggi la stagione dei concerti andrà in beneficenza e quest’anno ciò che raccoglieremo lo daremo al complesso conventuale dell’Osservanza e quindi al comitato che si sta occupando della riqualificazione. E negli anni prossimi continueremo con la beneficenza”. Così il direttore e maestro Franco Scala fa un annuncio importante, ma cita la parola “Osservanza” che riporta all’idea dello studentato che al momento è una ferita aperta.

La sovrintendente della Fondazione Accademia Angela Maria Gidaro sottolinea che “per quest’anno, avendo già ottenuto l’equipollenza universitaria e avendo circa 180 studenti, la richiesta crescente di appartamenti e le convenzioni con gli alberghi coprirà il problema. Ma certamente siamo in attesa di capire se è sostenibile o meno l’accordo scritto per padiglioni dell’ex manicomio all’Osservanza”.

L’assessora Claudia Resta, unica presente per l’Amministrazione, su un tema che non è fra le sue deleghe non può far altro che dire: “Stiamo facendo degli approfondimenti per la fattibilità del progetto, saremo lieti se riusciremo a garantire ciò”. E Maurizio Barelli, responsabile del comitato RestaurOsservanza Onlus, oltre a ringraziare l’Accademia per la beneficenza di quest’anno, si dice ottimista sul futuro dell’ex manicomio: “I due padiglioni a ferro di cavallo per l’Università di Bologna nella sede distaccata di Imola, con l’aiuto fondamentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, dovrebbero andare in porto. Per l’Accademia, mi auguro lo stesso. Il tutto sarebbe un gran bel volano positivo per la città con tanti studenti provenienti da fuori”. E Scala chiosa: “Negli ex padiglioni, pagheremmo comunque un affitto di circa 130mila euro l’anno come pattuito, non perdiamo un’altra occasione come sul museo degli strumenti antichi”.

Tornando alla stagione concertistica in favore della riqualificazione della parte conventuale, la Gidaro spiega: “Il nostro scopo rimane quello di formare giovani sulla base del talento che facciano una scuola con serietà. Anche la necessità di farci conoscere sempre più alla città è condiviso. Per partecipare alla stagione, bisogna venire a prendere gli inviti in Accademia alla Rocca, in quel momento noi illustreremo il progetto conventuale dell’Osservanza e chiederemo di fare beneficenza in stretta relazione con il comitato.

Il cartellone generale ospita, nella prima parte (2019), i concerti organizzati in sinergia con la Chigiana di Siena nel progetto ChigImola Musica, e, nella seconda parte (2020), una serie di appuntamenti che si concluderà con l’integrale dei cinque Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven eseguiti dai brillanti pianisti dell’Accademia nel 250esimo anno dalla nascita del compositore”.

Il concerto di apertura imolese (6/11) si terrà alla sala Mariele Ventre e vedrà l’esibizione di due talentuosi dell’Accademia Chigiana: Giuseppe Gibboni al violino, accompagnato da Stefania Redaelli al pianoforte. Il duo suonerà musiche interamente dedicate a Beethoven. Il secondo appuntamento (19/11) sarà sulle note di Boccherini, Beethoven e Schubert interpretate sempre da giovani artisti emergenti: la violoncellista Emanuela Mosa e il pianista Alberto Ferro. Il 29 novembre il Quartetto Indaco propone una scelta di quartetti di Beethoven, mentre il 12 dicembre l’acclamato pianista internazionale Alessandro Taverna, già allievo dell’Accademia di Imola, si esibirà con il Quartetto Nous con musiche di Brahms e
Schumann. Imola ospiterà anche l’evento conclusivo del ChigImola con il Gran Concerto di
Natale in programma il 23 dicembre: la pianista Jin Ju si esibirà al teatro Stignani su sette
strumenti originali, fortepiano e pianoforte romantico, riproponendo, a dieci anni di distanza, il Concerto in Vaticano eseguito per Sua Santità Papa Benedetto XVI alla Sala Nervi di Roma. Gli strumenti originali d’epoca sono gentilmente concessi dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e dall’Accademia Bartolomeo Cristofori di Firenze. Il 12 dicembre, la Città del Pianoforte sarà anche sede di un confronto in campo musicale con il dibattito nazionale sul tema “I Mutamenti di Paradigma nella Good Practice
Didattica” con un particolare focus sulla relazione di matrice psico-dinamica tra docente/allievi; questo a conferma della leadership dell’Accademia nell’ambito dell’insegnamento in qualità di precursore di innovazione nell’istruzione musicale.

Il programma del 2020 ripartirà il 21 gennaio con una serata del tutto speciale con Marco Albonetti al sax che, accompagnato dall’Orchestra Filarmonica Italiana, presenterà “L’abbraccio del Tango” con musiche di Astor Piazzolla. Il 18 marzo ci sarà il Concerto dei vincitori 2019 del concorso vocale internazionale americano di canto lirico Altamura/Caruso con musiche d’opera, dedicato agli appassionati di musica lirica. La stagione dei concerti 2019-2020 terminerà omaggiando Beethoven con l’integrale dei 5
concerti per pianoforte e orchestra interpretati al teatro ‘Ebe Stignani’ da ex allievi dell’Accademia ora maestri e concertisti internazionali. L’integrale verrà suddiviso in due serate: il 24 aprile con Michael Lifits che si esibirà nel Concerto n.1 in do maggiore op.15,André Gallo nel Concerto n.2 in si bem maggiore op.19 e Roberto Giordano nel Concerto n.3 in do minore op.37; e l’8 maggio con Alessandro Taverna nel Concerto n.4 in sol maggiore op.58 e Jin Ju nel Concerto n.5 in mi bem maggiore op.73 “Imperatore”. I
pianisti si esibiranno con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta per l’occasione da Marco Zuccarini.

(Massimo Mongardi)