Imola. Le polemiche, sotto l’orologio di Via Emilia, non accennano a tacere. È su Facebook, in particolare, che si scatenano i commenti sugli ultimi e concitati giorni del mandato Sangiorgi. Cercando di capire come e perchè si sia arrivati alla drastica decisione delle dimissioni della sindaca. Molti simpatizzanti del Movimento preferiscono utilizzare il fioretto, cercando di confrontarsi pacificamente, sebbene prevalga prevalentemente la spada, che non risparmia nessun colpo fra le due fazioni. Quella vicina ai cosiddetti ribelli e quella che difendeva Manuela Sangiorgi.
La bilancia pende a favore del consigliere comunale pentastellato Fabrizio Favilli e del leader “con importanti contatti romani” Gabriele Betti.

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È anche da non sottovalutare quanto l’improvvisa decisione di dimettersi abbia avuto il deflagrante effetto di creare il vuoto attorno alla figura di Manuela Sangiorgi. Anche Claudia Resta e Claudio Frati, fino a poco tempo fa molto vicini alla sindaca, oltre che amici da anni, con i loro interventi a caldo sui rispettivi profili social, hanno palesemente mostrato il loro disappunto per non essere stati informati preventivamente delle intenzioni del primo cittadino.
Alcuni dei presenti alla tristemente famosa serata del 28 ottobre però, hanno dichiarato di aver sentito la sindaca mormorare ai suoi, circa venti minuti prima di salire sul palco, la volontà di “staccare la spina”. Sembra infatti che un emendamento a sorpresa, da parte del consigliere Favilli, abbia fatto perdere definitivamente la pazienza all’ex primo cittadino.

Nel frattempo, il Movimento 5 stelle ha fatto quadrato attorno al vicesindaco Patrik Cavina, che non ha  tradito i suoi compagni di partito. Ringraziato pubblicamente da Max Bugani e Gabriele Betti, l’ex vicesindaco sembra aver preso anch’egli le distanze da Manuela Sangiorgi.

Inoltre, nei giorni scorsi, ha annunciato finalmente la sua volontà a parlare anche Gabriele Betti, il garante del Movimento 5 stelle di Imola, unico dei “ribelli” presenti in piazza la sera dell’annuncio di Manuela Sangiorgi. Betti, al momento, ha preferito utilizzare un basso profilo, con un post su Facebook “Le parole non perderanno mai il loro potere, perché esse sono il mezzo per giungere al significato e, per coloro che vorranno ascoltare, all’affermazione della Verità. Parlerò qui, il 5 novembre”. Queste le sue uniche dichiarazioni, prive di un significato preciso, in attesa del suo intervento ufficiale previsto per martedì 5 novembre, probabilmente tramite una diretta su Facebook.

Nel frattempo, ancora sulla nota piattaforma virtuale, Manuela Sangiorgi ha messo in evidenza un collegamento, secondo quest’ultima non casuale, tra le sue dimissioni e quelle di altri primi cittadini a 5 stelle. Il sindaco di Favara,  Anna Alba, sfiduciato dalla sua stessa maggioranza a fine settembre, e il sindaco di Parzanica, Antonio Ferrari, dimessosi anch’esso nel settembre scorso. Secondo l’ex sindaca (che ha presenziato alla serata inaugurale del Baccanale) questi esiti comuni sottolineano le difficoltà del partito nell’amministrare i Comuni in maniera coesa.

A quanto pare, non è come la pensa Max Bugani, che ha battuto il chiodo sul nervo scoperto della Sangiorgi, indicando come principale causa della crisi, il forte ascendente che il suo compagno, il capogruppo leghista Simone Carapia, avrebbe giocato su importanti decisioni prese dalla sindaca. Unitamente a questo, a mettere a repentaglio il futuro del mandato Sangiorgi, avrebbe contribuito l’arrivo dell’assessore Andrea Longhi alla Sicurezza e la “cacciata” di Maurizio Lelli.
La verità completa, la si scoprirà forse soltanto con il tempo.

(Aris Alpi)