Imola. Non si è avuta più notizia dell’intervento annunciato sui social da Gabriele Betti, segnalato anche da leggilanotizia, previsto per il 5 novembre scorso. In un video, il “deus ex machina” del Movimento, doveva dire la sua sulle dimissioni di Manuela Sangiorgi. Nonchè sugli ultimi sviluppi che coinvolgevano la realtà imolese del M5s, ormai orfano della sindaca. Tuttavia, Betti, all’orario prefissato per la “diretta” Facebook, ha pubblicato soltanto un ambiguo scritto. Nel post, spiegava di aver rinunciato al fatidico intervento: “Ho fatto un video su ciò che pensavo. L’ho guardato. Non l’ho capito. L’ho riguardato. L’ho capito. Ho cancellato il video anche se non ero d’accordo”.

Forse, l’uomo di fiducia di Grillo, ha preferito optare per un profilo più disteso, evitando così di depotenziare, con le sue parole, la serata organizzata per l’indomani. Infatti, mercoledì 6 novembre era in programma un’assemblea del M5S nella sala dei Cappuccini. Luogo dove tuttavia Betti ha parlato, (sebbene ci sia la massima riservatezza sulle sue dichiarazioni), assieme a Stefania Chiappe e agli altri “ribelli”, che si sono alternati nella serata. Nell’articolo di Massimo Mongardi, viene fatto il resoconto del primo incontro pubblico del Movimento dopo le dimissioni di Manuela Sangiorgi.

Da quel che sembra, il compito di Betti è ora quello di raccogliere i cocci della traumatica esperienza amministrativa. Una parentesi da cui imparare tanto, condita da molti errori, cercando di salvare quanto possibile prima delle imminenti elezioni comunali (Si vota tra maggio e giugno 2020). Al momento, l’ipotesi di un’alleanza col Pd appare lontanissima: molti dei “big” imolesi del Movimento, negano categoricamente la possibilità di un’alleanza coi Dem. Occorrerà comprendere se ci sia un pizzico di comprensibile timore o di tattica pre-elettorale

Un normale gioco delle parti che potrà sfociare in una maxi alleanza per contrastare la Lega, oppure realmente il Movimento correrà da solo, come ha segnalato qualcun altro.
Rimane da capire quale sarà il reale futuro del partito, sia a livello locale che nazionale. Banco di prova decisivo le regionali del gennaio prossimo, dove si potrà finalmente capire se Pd e M5s uniranno nuovamente le forze anche sul Santerno.

(Aris Alpi)