Imola. Al via la serie di incontri nell’ambito della rassegna “Riflessioni”, organizzata da Archivio storico delle donne Udi (Unione donne in Italia), Coordinamento Donne Cgil Imola e Spi Imola, Centro documentazione Donne Modena, leggilanotizia.it.

Il primo appuntamento è previsto per martedì 26 novembre, alle 20.30 nella sala delle Stagioni. Al centro dell’incontro il libro, a cura di Caterina Liotti, “Differenza Emilia – Teoria e pratiche politiche delle donne nella costruzione del Modello emiliano”. Dialogheranno con la curatrice, Tito Menzani (autore del saggio su donne e cooperazione) e Virna Gioellieri (Udi).

La pubblicazione fa parte della collana OttocentoDuemila, studi storici e sul tempo presente dell’associazione Clionet diretta da Carlo De Maria. Il libro fa parte di “Storie differenti”, serie curata dal Centro documentazione Donne di Modena.

Il volume tratta del ruolo che il contributo delle donne ha avuto nella costruzione e determinazione del modello emiliano-romagnolo. Dalla partecipazione alla Resistenza diretta (staffette e bande partigiane) alla fondazione dei Gruppi di Difesa della Donna (GDD) a cui partecipano tutte le componenti di pensiero e ideologiche presenti fra le donne (comunista, socialista D’Azione, liberali, repubblicane, cattoliche).

Durante la guerra le donne sono protagoniste delle lotte nelle campagne, nelle fabbriche (organizzazione dei grandi scioperi del 1943), per l’annonaria e per le razioni di alimentari. Questi temi saranno ancora al centro dell’impegno delle 21 elette nell’Assemblea Costituente nella scrittura del testo della Carta Costituzionale.

La legge, che istituisce dopo decenni di richieste, il voto alle donne (inizialmente con l’introduzione del solo diritto all’elettorato attivo e poi passivo con le prime elezioni amministrative del 24 marzo 1946)  porta le donne nelle Istituzioni. Poche le elette in generale ma Bologna ne elegge ben 675 nei Comuni della provincia. Sono in gran parte casalinghe, ma anche insegnanti e altro. L’introduzione del voto impegna le Associazioni femminili (nel frattempo sono nate l’Udi e il Cif delle donne cattoliche) in una  vasta campagna di educazione e informazione sul voto in un paese ancora per quasi metà analfabeta. Spiegare alle donne cosa significava essere cittadine con pieni diritti non fu facile.

Il volume contiene un saggio sul Welfare dagli anni ’50 agli anni ’70 di Elda Guerra (storica) in cui si affrontano i temi dell’infanzia, dell’assistenza e la nascita della cultura di genere che vive nella particolare visione che hanno le donne dei servizi; un saggio di Eloisa Betti (storica) sul lavoro e l’emancipazione in cui si tratta l’incontro fra la condizione di lavoratrici e di cittadine, la sindacalizzazione e l’azione politica; un saggio di Tito Menzani (storico) sul contributo delle donne allo sviluppo del sistema industriale emiliano romagnolo; un saggio sulla soggettività femminile e il diritto di Orsetta Giolo (professoressa associata di diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza di Ferrara).