Imola. “Vogliamo chiarire che non c’è diversità fra l’Emilia e la Romagna, ma fra Salvini e la Sardine. Riportiamo la creatività e la luce nelle piazze. E il 26 gennaio non astenetevi”. Mattia Santori, il leader del movimento nato a Bologna, fa scattare tanti applausi nel suo breve discorso su una scala di tre scalini (come l’osteria, ndr) improvvisata in piazza Matteotti dove nel momento di massimo afflusso sono circa duemila le sardine che la riempiono per tre quarti, nella gelida serata dell’11 dicembre. Certo, non ci sono solamente imolesi, ma anche altri provenienti da Castelbolognese che si meritano il premio della sardina più grande, da Castel San Pietro e paesi della circondario.
Ma la maggior parte sono persone del mondo dell’associazionismo, delle coop sociali e pure di quelle industriali con dipendenti che hanno raggiunto il cuore della città appena usciti dal lavoro, tanto che alle 18.45 c’è già tanta gente e alle 19 in punto parte il primo “Bella ciao. Tanti giovani, trentenni e pure pensionati di peso come Valter Galavotti e Cleto Zaniboni che hanno ritrovato la voglia di scendere in piazza. Per cosa? Ecco alcuni cartelli “sardinati”, quasi tutti colorati con l’arcobaleno della pace: “Sardina ecologista e antifascista”, “Salviamo il Pianeta e la Costituzione”, “Sardina in ottima salute perché ha trovato ospedale aperto nel week-end”, “Solidarietà, Accoglienza, Rispetto”, e sopra un ufficio del municipio appeso un provvisorio “Pescheria”.
Non c’è dubbio, la star è Santori che fa anche da segretario prendendo le prenotazioni per i pullman per la grande manifestazione che si annuncia sabato 14 dicembre a piazza San Giovanni a Roma. E il giovane bolognese sbotta: “Che freddo, la prossima rivoluzione la facciamo in estate”.
Una rivoluzione pacifica e con pochi mezzi tanto che Santori, una volta sulla scaletta, deve sgolarsi nonostante un piccolo megafono: “Si sente? Là non si sente una fava. Nonostante tutti i soldi che ci ha dato Prodi questi sono i nostri strumenti (scherza, ndr). Sono contento di essere ospite a Imola dove lavoro il mercoledì insegno basket a ragazzi disabili. Vedo tanto associazionismo, molte persone che dopo otto ore di lavoro di dedicano agli altri. In questa regione non abbiamo bisogno di essere liberati da nessuno. Alzi la mano chi pensa che la Lega e Salvini siano la cosa peggiore che ci potesse capitare, chi pensa che bisogna parlare al cervello e non alla pancia, chi vuole che tornino in piazza i valori della sinistra (e tutti la alzano). Ma allora, e lo dico anche a me, dove c… eravate in questi anni? Comunque qualche politico decente c’è ancora e dobbiamo sostenerlo. La cosa bella delle sardine è che hanno fatto capire che non siamo soli, non ci sono solamente leghisti e razzisti, ma anche tante persone che vogliono difendere i discriminati e riconoscere le diversità come qualcosa di positivo”. Un ottimo lancio per un “Bella Ciao” intonata da tutta la piazza seguita poi da “Com’è profondo il mare” di Lucio Dalla e da “Romagna mia”.
Al termine, su due scalette salgono alcuni organizzatori che sottolineano: “Bisogna riportare la politica alla sobrietà e alla solidarietà.Non è vero che ogni popolo si merita i politici che ha, gli italiani se ne meritano di migliori. Abbiamo la Costituzione più bella del mondo”. Vero, verissimo.
(Massimo Mongardi)
Aspettando qualche concreta proposta sulle scelte politiche da fare, per adesso “Solidarietà, Accoglienza, Rispetto”:
– solidarietà con il misero reddito di inclusione o il reddito di cittadinanza?
– accoglienza, poi dove e come? Con un salario sottopagato o in nero, magari anche nei servizi pubblici? O istituiamo una tassa pro “coop” sociali?
– rispetto solo per chi la pensa come noi (????…), o anche per chi crede nel libero mercato del capitalismo dove il potere economico detta le condizioni ai lavoratori subordinati?
L’idea di economia verde delle sardine per combattere il cambiamento climatico è quella di Bonaccini o di Salvini? C’è differenza nella concretezza delle scelte, o è solo una questione di linguaggio e …. coerenza sugli impegni elettorali?
Aspetto risposte, non proclami ideologici, per essere motivata ad andare a votare.
Almeno per una sera il centro storico di Imola non è parso Venezia di sera: una città fantasma…