Le foglie degli alberi non finiscono mai di essere utili. Sono state per molto tempo utilizzate per integrare il mangime per bovini, greggi e anche come fertilizzante.
Su questa pratica tutta italiana, dello sfamare i buoi con le foglie invece che con il fieno, aveva ironizzato Michel De Montaigne. In un suo viaggio in Italia, affermò: “Gli Italiani hanno i prati sulla cima degli alberi”. Quanto di più vero.


In Carnia e nelle zone limitrofe le foglie secche, del bosco, venivano raccolte per creare la lettiera alle mucche. Si utilizzavano anche quelle degli alberi da frutto, ma era assolutamente vietato utilizzare quelle del noce. Si diceva che gli enzimi rilasciati dal noce, fossero causa di riduzione del latte. Fino ad arrivare alla totale asciugatura dell’animale.
Quanta fatica le mamme, nel raccogliere le foglie d’olmo per le mucche. La raccolta comportava dei grossi rischi, specie d’estate. Nei mesi estivi infatti, venivano raccolte le foglie verdi, che crescevano sopra le piante e dunque, molto più difficili da raggiungere.
Oggi, quest’antica abitudine si collocherebbe naturalmente in una sana coltura biologica: niente concimi chimici ma naturali, niente insetticidi che distruggono anche gli insetti utili, come le coccinelle.
Le foglie potevano essere raccolte da secche, appena cadute, utilizzandole come lettiera per gli animali al posto della paglia. In dialetto si usava dire “ander ala foia”.
Talvolta, durante l’inverno, le foglie venivano usate anche per proteggere i cortili dal ghiaccio. Tuttavia, c’è anche chi ritiene che siano commestibili. Un tempo non si buttava via niente, infatti in alcune zone, le foglie di noce venivano messe assieme a due pagnotte, da cuocere col pane sul focolare. Inoltre, grazie alla loro morbidezza, in campagna potevano essere utilizzate per riempire un materasso vecchio, dove coricarsi.
Tutte storie della grande cultura contadina, la quale non finisce mai di insegnare, nonostante i tempi odierni sembrino ormai lontanissimi da questa lungimirante cultura ecologica.

(Aris Alpi, in collaborazione con “La Campagna appena ieri” – Foto de “La Campagna appena ieri” – Facebook)