Con John Steinbeck, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1962, condivido giorno e mese del compleanno e, forse anche per questo, mi ha sempre affascinato. Quando ero un ragazzo uscivano ogni settimana in edicola gli Oscar Mondadori (costavano 350 lire, 18 centesimi di oggi) e, per alcuni anni, me ne sono persi pochi. I suoi libri (Pian della Tortilla, Uomini e topi, Furore, La luna è tramontata, per citarne alcuni) mi sono stati compagni di lettura nei miei 13 – 14 anni.

Profondo conoscitore dell’animo umano e delle sue passioni, che ben descrive soprattutto negli anni della grande depressione americana successiva al 1929, John Steinbeck nella sua opera “Lettera a Thom sull’amore”, edizioni Bompiani, spiega cosa vuol dire amare.

Lo scrittore consiglia al figlio di non lasciare che qualcuno sminuisca i suoi sentimenti, perché ogni amore è grande e pieno di significato; in secondo luogo scrive che esistono vari tipi di amore, riconducibili a due grande categorie: l’amore per il proprio narcisismo, un amore che rende piccoli e ammalati, e l’amore che si sviluppa fuori da noi stessi, un amore che ci stimola a migliorare e a praticare gentilezza e rispetto verso la persona amata e a nutrire in noi coraggio, bontà, forza e saggezza. Il padre rassicura il figlio sull’amore non corrisposto: è probabile che i propri sentimenti non siano ricambiati, ma bisogna considerare i propri sentimenti sempre nobili.

Solo alcuni passaggi.
“Caro Thom:
Abbiamo ricevuto la tua lettera stamattina. Innanzitutto, se sei innamorato, questa è una buona cosa – direi che è la cosa migliore che possa succedere a chiunque. Non lasciare che nessuno la riduca a una cosa piccola e insignificante.
In secondo luogo, ci sono diversi tipi d’amore. Ce n’è uno egoista, meschino, avido, interessato, che usa l’amore per il proprio narcisismo. Questo è il tipo d’amore brutto e paralizzante. L’altro è un fuoriuscire di tutto ciò che c’è di buono in te – gentilezza, considerazione, rispetto -, che non sono solo il rispetto sociale delle buone maniere ma una forma di rispetto più grande che consiste nel riconoscere un’altra persona come unica e preziosa. Il primo tipo d’amore può renderti ammalato, piccolo e debole, ma il secondo può liberare in te forza, coraggio, bontà e perfino saggezza che non sapevi di avere.
Innanzitutto gioiscine e sii molto felice e riconoscente per il fatto che è successo.
L’oggetto dell’amore è la cosa più bella che esista. Prova ad esserne all’altezza.
A volte succede che quello che senti non sia reciproco per un motivo o per un altro, ma questo non rende i tuo sentimenti meno preziosi e degni.
E non preoccuparti di perdere. Se deve succedere, succederà: l’importante è non avere fretta. Le cose buone non scappano via.
Con affetto, Papà”.

I recenti gravi fatti capitati anche a pochi chilometri da casa nostra ci confermano che la strada è davvero lunga, ma nella nostra società il bisogno e la necessità di “padri” attorno a noi è un passaggio fondamentale per riprendere un cammino virtuoso che ora sembra così difficile: John Steinbeck ci dice che è sempre la via maestra.

(Tiziano Conti)