Nel bagaglio tradizionale di molti popoli il tempo che intercorre da Natale all’Epifania è un tempo “fuori dal tempo”. Cioè, dodici notti “di passaggio” da un anno all’altro, che quindi non appartengono né a un anno ne’ all’altro.
Un tempo, il periodo del Capodanno era considerato un periodo magico, nel quale, approfittando del “buco nel tempo”, si diceva che le anime dei morti ritornassero tra i vivi. Bisognava perciò accoglierli bene, in quanto i nostri antenati sovrintendono, secondo antiche tradizioni contadine, alla fertilità e alla fecondità dei raccolti.
Le anime dei morti però incutono timore e sovente, per propiziarseli, venivano eseguiti diversi riti di accoglienza. Ad esempio: lasciare loro la tavola imbandita, o preparare un catino con acqua e un asciugamano per potersi lavare, davanti al focolare. Infine anche, accendere per loro un bel fuoco nell’ ”aròla “della cucina.
L’ultima notte, quella dell’Epifania, era il momento in cui il “tempo magico” si chiudeva.
Intorno al 6 gennaio esistevano, nel folklore di diverse zone, varie pratiche tese ad assicurarsi che tutte le anime dei morti fossero tornate alla propria dimora sotterranea.
In certi paesi del Modenese, ad esempio, subito dopo la mezzanotte dell’Epifania, (chiusura delle dodici notti), il parroco si recava ai crocicchi, munito di aspersorio e acquasanta, per cacciare le “streghe” e gli spiriti dei morti dai confini della parrocchia.
Gli stessi fuochi accesi nelle campagne, la vigilia dell’Epifania o in quelli immediatamente seguenti, rappresentavano un auspicato ritorno alla normalità, con “la cacciata dei ritardatari o dei restii nelle loro sedi sotterranee”.
Oltre a queste credenze, durante i dodici giorni a cavallo del Capodanno, si poteva prevedere lo stato del tempo dell’anno nuovo.
Osservando le condizioni meteorologiche dei dodici giorni, a ciascuno di questi si fanno corrispondere i dodici mesi. Dunque, se la giornata è bella, anche il mese corrispondente sarà contrassegnato da tempo sereno e viceversa. Religione e superstizione ,come vediamo, convivono da sempre.
(Aris Alpi- Con la collaborazione de “La Campagna Appena Ieri”)