Bologna. “Il capitolo discarica di Tre Monti è chiuso. Punto”. Questa la dichiarazione del governatore Stefano Bonaccini riguardo al sito di via Pediano ritornato alle cronache dopo la conferenza di servizi che si è svolta la scorsa settimana in viale Aldo Moro.

“La Regione Emilia-Romagna – puntualizza Bonaccini – si è sempre rimessa alla giustizia amministrativa e non intende in alcun modo aggirare le sentenze, né tornare sulla questione. La Conferenza dei servizi che si è svolta è un adempimento tecnico che dà corso alla sentenza del Consiglio di Stato. Il capitolo è chiuso.”

Il presidente regionale Stefano Bonaccini

Parole dall’indubbio sapore definitivo che si innestano in una vicenda che aveva messo la Regione in difficoltà stante il parere negativo del Mibact riguardo la sopraelevazione. Proseguire il percorso autorizzativo ambientale in un contesto normativo chiarissimo, spacchettare la stessa procedura in due tronconi – uno per la sopraelevazione e uno per l’ampliamento dopo avere presentato (Con.Ami e Herambiente) un progetto unico – è stata letta da molti come una forzatura. Forzatura alla quale la regione Emilia – Romagna non si è forse opposta come molti speravano. Lo stesso procedimento giudiziario, dopo la bocciatura al Tar felsineo, poteva essere risparmiato stante le motivazioni inequivoche già espresse in primo grado.

Tutto questo non ha certo messo in buona luce la politica regionale sulla gestione dei rifiuti, ancora largamente incentrata, lamentano i comitati civici un po’ in tutto il territorio, – al di là delle dichiarazioni e dei piani approvati – sull’incenerimento e sulle discariche.

Se la discarica Tre Monti chiuderà definitivamente, dopo più di 40 anni di attività, lo si dovrà soprattutto al lavoro del Comitato vediamoci chiaro e dei molti cittadini che hanno messo in campo le loro ragioni contro un sistema politico che invece aveva fatto molto, forse troppo, per mantenerla in funzione.

(Verner Moreno)