Imola. La scuola è uno dei punti di riferimento più importanti per le nuove generazioni. Proprio per questo l’associazione culturale Noi Giovani ha scelto di donare un defibrillatore  all’Istituto Comprensivo Carducci IC2 di Imola, acquistato con il ricavato della quinta edizione di Never Give Up, manifestazione realizzata in memoria di Nicola Ussia e nata nel 2015 con l’obbiettivo di sensibilizzare e divulgare la prevenzione alle malattie cardiovascolari.

La consegna del defibrillatore è avvenuta nella mattinata di sabato 22 febbraio alle Carducci, davanti a studenti, genitori e bambini. Fra i relatori il dirigente scolastico Maria Di Guardo, il dirigente del settore scuola per il Comune di Imola Licia Martini, il direttore dell’Ausl di Imola Andrea Rossi, il vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio Fabrizio Miccoli, un volontario della Croce Rossa e in rappresentanza dell’associazione Noi Giovani il presidente Vincenzo Rossi e il socio ideatore dell’iniziativa Antonio Ussia.

“Questo è un dono prezioso e un segno di sensibilità- ha affermato Maria Di Guardo, dirigente scolastico dell’IC2 di Imola-. È davvero importante per noi promuovere uno stile di vita sano, con la speranza di educare i nostri ragazzi e la società”.

“Grazie all’iniziativa Never  Give Up, il ricordo si trasforma in un’azione viva per la comunità- aggiunge il dirigente settore scuola del Comune di Imola, Licia Martini-. La scelta di donare un defibrillatore rappresenta un gesto molto importante per la città e per la scuola in particolare”.

Antonio Ussia, figlio di Nicola e socio dell’associazione ‘Noi Giovani’, è molto orgoglioso di come questo memorial, che celebra lo sport e la prevenzione, stia crescendo: “Ci tenevo molto a donare questo defibrillatore all’Istituto Carducci di Imola perché frequentavo questa scuola quando mio padre è venuto a mancare a causa di un arresto cardiaco. ‘Non mollare mai!’ mi diceva papà e da quella sua frase è nato il nome dell’ iniziativa che celebra il suo ricordo”.

“L’Associazione Noi Giovani, all’interno della sua principale attività di rigenerazione urbana, vuole realizzare anche progetti che possano stimolare una ‘rigenerazione umana’, aiutando i più giovani e la comunità tutta a sviluppare uno spirito di solidarietà e di attivismo per promuovere progetti a favore della crescita della comunità- spiega il presidente dell’associazione ‘Noi Giovani’, Vincenzo Rossi-. Siamo contenti di vivere questi momenti che portano benessere, attenzione e formazione”.

Andrea Rossi, direttore dell’Ausl di Imola, ricorda: “La morte per arresto cardiaco improvviso rappresenta ancora una delle principali cause di mortalità in paesi evoluti come il nostro e in Italia colpisce in media 60.000 persone l’anno. Oltre alla prevenzione, basata sul controllo degli stili di vita, un intervento di primo soccorso, tempestivo e adeguato entro i primi cinque minuti dall’evento, può salvare fino al 40% in più delle persone colpite. Nella catena del soccorso, il primo anello è rappresentato dalle tecniche di rianimazione cardiaca, applicate il prima possibile, a questo segue l’intervento di defibrillazione ad opera di personale anche non sanitario, che deve potersi effettuare con strumenti come quello donato oggi. Questa strumentazione è molto importante perché può fare la differenza in attesa dell’arrivo, se pur imminente, dei mezzi di soccorso. Di fondamentale importanza è anche la formazione. È davvero bello vedere come Antonio abbia saputo trasformare la sua tragica storia in un dono per la comunità”.

“Siamo felici di sostenere progetti di solidarietà, di carattere filantropico e soprattutto le iniziative supportate dalle nuove generazioni che fanno il bene alla città- afferma il vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio Fabrizio Miccoli-. Siamo molto vicini a questo iniziative di formazione e salute”.