Imola. “C’è una chiara volontà di aggirare la sentenza del Consiglio di Stato per riaprire il lotto 3, ovvero la sopraelevazione della discarica Tre Monti, e portare lì 197mila tonnellate di rifiuti dei quali il 98% circa speciali provenienti da tutta Italia per un giro d’affari che si aggira sui 30 milioni di euro Iva esclusa per ‘l’esaurimento della capacità residua’”. L’allarme è stato lanciato il 28 febbraio da Marco Stevanin, presenti i principali sostenitori del comitato “Vediamoci chiaro” che vorrebbero vedere rispettate le sentenze del Tar e poi del Consiglio di Stato per la chiusura del sito imolese e una bonifica che elimini o almeno riduca fortemente le fonti di inquinamento che ancora si registrano nella zona circostante.

“Nel settembre del 2019 – sottolinea Stevanin – la Regione ha incaricato l’avvocato Franco Mastragostino di interpretare la sentenza del Consiglio di Stato e valutare la strategia per la riapertura della discarica, poi a ottobre Herambiente emette un bando di gara di carattere esplorativo, quindi a novembre Herambiente scrive a Con.Ami esplicitando le motivazioni del bando per proseguire l’attività di abbancamento dei rifiuti e il 7 febbraio di quest’anno la conferenza dei servizi dà il via per seguire le indicazioni suggerite dall’avvocato Mastragostino. Tutto ciò è supportato da documenti in nostro possesso. Ma il comitato non si è fatto cogliere impreparato e abbiamo già chiesto e ottenuto il parere dell’avvocato Matteo Ceruti per rispondere nel merito all’illogicità di quanto definito dall’avvocato Mastragostino”.

“Nella campagna appena conclusa il presidente della Regione Stefano Bonaccini – attacca Stevenin – ha pubblicamente dichiarato che la discarica Tre Monti è un capitolo chiuso, forse non sapeva nulla di quello che gli succedeva sotto il naso? O erano parole da campagna elettorale tanto che già il giorno dopo le elezioni, ovvero il 27 gennaio, è partita la lettera per la convocazione della conferenza dei servizi?”

“Inoltre – prosegue Cinzia Morsiani – ci chiediamo a che titolo Herambiente si stia muovendo: sono scaduti il contratto e la concessione e ricordiamo che l’Antitrust ha ben messo in evidenza come l’attuale rapporto ConAmi – Herambiente sia lesivo delle regole di mercato (concorrenza). Comunque voglia muoversi Con.Ami, anche per il post mortem della discarica, è necessario che avvii le dovute procedure, ovvero un bando di gara pubblico, per ricercare nel mercato l’operatore tecnicamente ed economicamente più efficace. A nostro avviso, c’è un abuso di potere di Herambiente che vuole proseguire con l’abbancamento dei rifiuti”. Sulla medesima linea, Stevenin conclude che “Con.Ami ha anche un debito di circa 100 milioni di euro (poi ha pure dei crediti) verso Herambiente, quindi credo che non sia così indipendente su questa vicenda. Non ci sentiamo tutelati sia sul profilo ambientale sia su quello della salute dei cittadini”.

Per Alfredo Sambinello “la politica è totalmente dipendente dal potere economico, chiederemo al più presto alle nuove assessore o consigliere regionali Schlein, Zamboni e Priolo, che si erano spese in campagna elettorale, come abbiano intenzione di muoversi o meno rispetto a tale andazzo”.

Alessandro Buscaroli ricorda che “la situazione ambientale non è cambiata nella zona immediatamente esterna alla discarica Tre Monti. Gli stessi pinzometri di Herambiente segnalano che sono stati superati i limiti di nitriti, solfati, manganese, nichel, ferro e altri materiali mentre intanto registriamo il silenzio assordante di Arpae”.

Infine, “Vediamoci chiaro” rende noto a tutti che “perseguiremo in ogni sede azioni di questo tipo lesive dell’interesse pubblico. Ai cittadini interessa la tutela della salute (del piano di sorveglianza sanitaria tanto decantato al convegno pubblico di giugno 2019 non vi è più traccia) e tutela dell’ambiente e delle economie agricole e turistiche di tutta l’area vasta”.

Richiesta chiarimento Hera Ambiente

Consulenza per verifica riapertura discarica Imola

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(Massimo Mongardi)