Sei detenuti del penitenziario di Modena sono morti nella giornata di domenica 8 marzo. Le cause dei tafferugli sono da attribuirsi ad una rivolta divampata per via delle modifiche al normale comportamento nei penitenziari. Ad esempio, le modalità da utilizzare nei colloqui con amici e parenti, diventate più restrittive a causa del Coronavirus.
In tre sono deceduti della città della Ghirlandina, mentre altri tre detenuti nelle carceri di Parma, Alessandria e Verona, dove erano stati trasferiti. Le cause sono ancora da chiarire, ma sembra che siano da attribuirsi all’abuso di stupefacenti e non a ferite provocate dai disordini. Tuttavia, il carcere modenese è quasi totalmente inagibile. Attualmente è in corso la bonifica dei locali con il trasferimento di gran parte dei detenuti in altre strutture.
La Procura della città emiliana ha aperto un fascicolo.
Nel frattempo, pare siano in corso importanti disordini anche al carcere della Dozza di Bologna.
Diverso il discorso a Foggia, dove si è consumata prima una guerriglia, sfociata in una fuga in massa all’esterno del carcere. Le surreali immagini stanno facendo il giro d’Italia.
Molti detenuti sono riusciti a darsi alla fuga, alcuni di essi sono stati riacciuffati nelle vie intorno al penitenziario foggiano. Sono stati appiccati diversi incendi. Alcuni dei detenuti riusciti ad evadere pare siano diretti in direzione di Bari. Almeno una quarantina, ovvero la metà dei complessivi evasi, sono stati ricollocati nella struttura.
La fuga è sfociata con l’ennesima scena da film, che ha visto alcuni detenuti tentare di impossessarsi di alcune automobili, costringendo gli esercizi pubblici ad abbassare le serrande.
Barricati all’interno gestori e clienti. Un meccanico sarebbe stato aggredito e rapinato.
(Aris Alpi)