Fusignano. Mercoledì 18 marzo. È una bella giornata di sole. Come ormai ogni mattina da qualche settimana a questa parte, mi affaccio alla finestra del mio ufficio per vedere se c’è gente in giro.

Poche persone. Alcune girano con la mascherina dirette verso la farmacia o il negozio di alimentari, attente a non fermarsi a parlare con nessuno; altre paiono invece passeggiare cercando in questa bella giornata di sole un momento di conforto.

Chiamo il maresciallo dei Carabinieri e l’ispettore della Polizia Locale. Le loro pattuglie perlustrano ogni giorno il territorio per monitorare la situazione, osservare e correggere i comportamenti dei cittadini, fare corretta informazione e fornirmi una visione più ampia di quella che può offrirmi la finestra dell’ufficio.

Rispondo ai messaggi e alle chiamate che ogni giorno mi aiutano a capire sempre meglio come la nostra comunità stia vivendo queste giornate particolarmente delicate.

Mi confronto con gli assessori, ognuno dei quali tiene curati i contatti quotidiani con la realtà fusignanese, nello specifico delle proprie deleghe. Abbiamo iniziato a vederci in videoconferenza. Grazie alle nuove tecnologie riusciamo così a incontrarci più spesso di prima, pur rimanendo in luoghi diversi, per coordinare in tempo reale le sinergie indispensabili nei momenti di emergenza.

Raccolgo in questo modo ogni giorno importanti informazioni che condivido con i gli altri sindaci della provincia, gli uffici preposti e il Centro di Coordinamento dei Soccorsi (CCS) convocato dalla Prefettura, affinché insieme possiamo valutare e mettere in atto tutte le azioni e le attenzioni del caso e la più efficace comunicazione rivolta ai cittadini.

Pur rimanendo ognuno operativo nel proprio luogo di lavoro e nello specifico delle proprie competenze, riusciamo così a essere una squadra integrata che lavora in sinergia.

Non è facile, ma sono convinto che sia il modo migliore per affrontare l’impegnativa sfida che abbiamo di fronte.

Siamo in emergenza coronavirus. A Fusignano, al momento, non sono stati individuati casi di contagio; ma nei comuni confinanti iniziano ad aumentare le positività e in zone non lontane da qui si sono accesi veri e propri focolai.

Sono ormai diversi giorni che tutta la comunità sta vivendo in questo stato emergenza. E lo stiamo facendo insieme, pur tenendoci a distanza, perché in questo momento particolare non ci è concesso vivere fianco a fianco.

Nei giorni scorsi sono state sospese le lezioni a scuola e gli eventi culturali e sportivi, poi mano a mano si sono chiusi bar e ristoranti, molti negozi e attività economiche non legate ai bisogni essenziali, i parchi pubblici e diverse altre cose. Lo abbiamo fatto progressivamente, ma tempestivamente, applicando, condividendo e interpretando ogni volta assieme alle attività coinvolte le direttive di Regione e Governo. Lo abbiamo fatto condividendo dubbi, ragionando sull’opportunità o meno di fare o non fare cose e motivandoci l’un l’altro sull’importanza di mettere in atto con rigore e allo stesso tempo inclusione i repentini cambiamenti.

Oggi la cosa più importante è RIDURRE I CONTATTI TRA LE PERSONE PER RALLENTARE LA DIFFUSIONE DEL VIRUS ed è fondamentale che ognuno di noi si comporti in funzione di questo.

Il COVID-19 è un virus subdolo, che contagia prima di manifestarsi e che ci usa inconsapevolmente per propagarsi da una persona all’altra attraverso il respiro e gli oggetti che ci passiamo o tocchiamo.

È per questo, è per sconfiggere il virus e superare quest’emergenza sanitaria, che in questi giorni vi ho chiesto e vi chiedo uno sforzo straordinario.

Nonostante queste belle giornate e il desiderio di incontrare amici, DOBBIAMO TUTTI STARE A CASA, salvo che per motivi di stretta necessità quali andare al lavoro, motivi di salute e acquisti dei soli beni essenziali.

Non dimentichiamo inoltre che il virus è pericoloso per tutti, ma ancora di più per le persone anziane. La nostra è una comunità in cui le persone anziane sono tante e, una delle cose che ci rende speciali, ma allo stesso tempo forse più vulnerabili, è che molti di loro sono attivamente impegnati per il bene e il benessere della comunità: sono tanti gli anziani che ogni giorno impiegano il proprio tempo per mettersi a disposizione degli altri e non sottovalutiamo il fatto che, in queste particolari circostanze, tutto questo potrebbe essere limitato proprio nel momento del bisogno. Agli anziani e alle persone più fragili chiedo infatti di interpretare con estremo rigore le prescrizioni date e ai più giovani, oltre che a impegnarsi nel medesimo rispetto delle disposizioni, chiedo di mettersi a disposizione degli altri per supplire a ciò che in queste settimane non è opportuno far fare alle persone più vulnerabili, a partire da una corretta informazione dei propri cari e conoscenti sui comportamenti da tenere.

Essere il responsabile della salute pubblica in questi giorni credetemi non è facile, ma a Fusignano so di poter contare su una comunità straordinaria, capace di grandi sacrifici per il bene comune e allo stesso tempo disponibile ad aiutare gli altri a fare altrettanto.

Ci conosciamo, non siamo tutti uguali, non recriminiamocelo ma aiutiamoci l’un l’altro a dare il meglio di noi stessi nella sfida più importante che abbiamo di fronte. È così che si affrontano le emergenze!

Siamo una comunità abituata ad aiutarsi l’un l’altro stando vicini. Dobbiamo in questi giorni reinventarci il nostro modo di aiutarci reciprocamente stando attenti e a debita distanza.

Non è facile, lo so, non lo è per nessuno, ma dobbiamo farlo perché i prossimi giorni potrebbero essere molto complicati.

La sfida che ci attende è molto impegnativa, ma con grande orgoglio ho visto in queste settimane che insieme non siamo da meno!

Stiamo dimostrando un diffuso senso di responsabilità capace di mettere in campo tutti insieme quel controllo sociale fondamentale a correggere i comportamenti dei più e a non allentare il progressivo obiettivo di migliorarci tutti nel fare al meglio la nostra parte.

Stiamo insieme inventandoci e mettendo in atto nuovi modi per aiutare la gente a stare a casa e a farlo senza chiudersi nella propria solitudine perché in momenti così è fondamentale non sentirsi soli. Abbiamo a tal fine attivato anche un servizio di chiamate quotidiane rivolto alle persone più fragili affinché non si sentano sole, possano condividere i propri bisogni ed avere assistenza domiciliare per i servizi essenziali.

Stiamo insieme reinventandoci e promuovendo nuovi modi per fornire a distanza servizi e modalità di acquisto per acconsentire alle persone di soddisfare i propri bisogni direttamente a domicilio. Voglio a riguardo ringraziare i tanti commercianti, artigiani e professionisti che hanno sospeso o riconvertito il loro lavoro perché la salute viene prima di tutto.

Allo stesso tempo stiamo dimostrando che, anche di fronte all’emergenza, il nostro paese non si ferma e mette il proprio fare a disposizione degli altri. Ringrazio a riguardo i nostri medici e infermieri e tutti coloro che con il proprio lavoro si espongono per prestare cure e soccorso e per garantire i servizi essenziali al funzionamento del paese.

Pur con i difetti di ognuno di noi, perché nessuno è perfetto, stiamo insieme dimostrando ancora una volta di saper essere una comunità straordinaria, seria e responsabile, capace di affrontare anche le situazioni più difficili facendo sacrifici per il bene di tutti.

Ci aspettano giorni intensi. Incertezza, stanchezza, stress probabilmente non ci aiuteranno. Ma è proprio in queste situazioni che dobbiamo e sapremo dare tutti il meglio di noi stessi.

Conosco la nostra comunità e per questo sono sicuro che insieme sapremo affrontare e superare questa emergenza per ritrovarci più forti di prima a vivere con ritrovata serenità i nostri affetti, il nostro lavoro e le nostre passioni.
Impegniamoci tutti oggi per poter tornare insieme e al più presto alla vita di tutti i giorni. E probabilmente quel giorno sapremo apprezzarla come mai prima di allora.

(Nicola Pasi, sindaco di Fusignano)