Bruxelles. “Servono misure immediate per dare più possibilità di occupazione in agricoltura: l’epidemia di Coronavirus sta mettendo alla prova i nostri sistemi sanitari ed economici, ma i campi non aspettano; servono lavoratori, al più presto», afferma Herbert Dorfmann, coordinatore del Partito popolare europeo.

Due i filoni sui quali per Dorfmann bisogna lavorare: a livello europeo, per una più agevole mobilità dei lavoratori stagionali, e in ogni singolo Stato, per agevolare il lavoro locale.

“In tutta Europa, il settore agricolo si basa tradizionalmente sul lavoro di lavoratori stagionali professionisti, senza i quali buona parte della produzione potrebbe andare persa – sottolinea Dorfmann -. Inoltre, molti di loro vengono da paesi extra UE, e questo complica ancora di più la situazione: per questo, dopo che la Commissione Europea ha indicato nelle linee guida sulla libera circolazione dei lavoratori approvate qualche settimana fa anche l’agricoltura come settore critico, è fondamentale che ora siano gli stessi Stati membri ad agevolare gli spostamenti dei lavoratori”.

A questa richiesta, si aggiunge anche un altro appello ai singoli stati: “Mobilitiamo la forza lavoro locale. In questo periodo, purtroppo, molti lavoratori non possono svolgere il loro lavoro abituale a causa dell’epidemia, ma penso anche, ad esempio, ai percettori di sussidi di disoccupazione e di reddito di cittadinanza in Italia – spiega Dorfmann -. È necessario trovare una soluzione per poter impiegare nell’ambito agricolo stagionale le persone in questo momento senza lavoro: nel caso di lavoratori che hanno un’occupazione che però non possono svolgere in queste settimane, gli Stati potrebbero anche individuare soluzioni particolari per permettere loro di lavorare comunque in questo settore”.

“Parliamo di un comparto che a livello europeo fa registrare un fatturato annuo superiore ai 400 miliardi di euro, 55 dei quali solo in Italia – conclude Dorfmann –. È fondamentale intervenire subito per evitare di gettare al vento non solo la produzione di questa stagione, ma anche il futuro di migliaia di aziende agricole e, con loro, il lavoro di migliaia di famiglie”.

(a cura di u.s.)