Sant’Agata sul Santerno. Quest’anno la Pasqua e la Liberazione di Sant’Agata cadevano lo stesso giorno: il 12 aprile. Entrambe le ricorrenze hanno avuto festeggiamenti particolari. Ancora chiusi nelle nostre case si sono susseguiti auguri e riflessioni a distanza, che pur senza la presenza fisica in uno stesso luogo hanno fatto sentire, in maniera diversa ma forte, il senso di unità.
Anzi, proprio il maggior tempo libero mi ha permesso di trovare ed entrare in contatto via social con il nipote di un soldato neozelandese che il 12 aprile di 75 anni fa liberò S.Agata dall’occupazione nazifascista.
Anche in questo caso, nonostante la distanza fra Italia e Nuova Zelanda, è stato forte il senso di amicizia, appartenenza ed unità. L’emergenza sanitaria ha messo in evidenza, ancora una volta, che la figura del sindaco è la figura istituzionale di riferimento per i cittadini.
Di fronte al susseguirsi delle normative restrittive ho dovuto interpretare e rispondere a tantissime casistiche che mi sono state sottoposte dai cittadini: del tipo “si può fare questo?”, “si può fare quello?”. Grazie ai nostri tecnici del Comune e dell’Unione e grazie all’ottimo coordinamento politico a livello di Unione e Provincia, siamo stati capaci di dare le giuste ed equilibrate indicazioni.
I dati dei malati appaiono in miglioramento e questo ci solleva molto. I nostri servizi sociali stanno lavorando a pieno ritmo per garantire un’equa assistenza sociale alle persone che più di altre stanno soffrendo in questa situazione.
Ora, come auspicabile, si comincia a parlare anche di come ripartire. Anche in questo caso servirà un grande lavoro di confronto e coordinamento fra la politica, le parti sociali e i tecnici.
Abbiamo cominciato un lavoro lungo e difficile, ma necessario.
(Enea Emiliani, sindaco di Sant’Agata sul Santerno)