Ravenna. Un’ottima notizia per l’intero territorio Ravennate, il piano concordatario della CMC il colosso cooperativo delle costruzioni è stato approvato. A comunicarlo è stata la stessa cooperativa che ha sede a Ravenna in via Trieste, in una nota in cui si legge che “con il 78,15% di voti a favore e l’1,74% di voti contrari” i creditori ammessi alla procedura di concordato preventivo di CMC, approvandola hanno dato il via libera alla proposta di concordato presentata a suo tempo dalla cooperativa.
Ripercorriamo brevemente le tappe che hanno portato a questo importante risultato, di questa azienda storica cooperativa di Ravenna, tra l’altro una delle più grandi aziende edili del nostro Paese, e ricordiamolo pure che CMC oggi è una delle 160 crisi aziendali aperte presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Autunno 2018 esplode la crisi CMC, l’azienda non riuscendo ad incassare per lavori già da tempo terminati, venendosi a trovare senza liquidità monetaria ne fa esplodere la grave difficoltà finanziaria in cui forse già versava da tempo, a novembre iniziano a piovere decine di decreti ingiuntivi da parte di fornitori, obbligazionisti e creditori, la situazione è disperata, in un drammatico consiglio di amministrazione il 2 dicembre all’unanimità viene deciso di chiedere il concordato preventivo in bianco, unica strada percorribile individuata a tutela del capitale sociale, per evitare pignoramenti da parte di creditori e per stoppare anche le richieste di fallimento. Il 7 dicembre il Tribunale di Ravenna concede il concordato in bianco, con prosecuzione dell’attività lavorativa, dando alla cooperativa e ai suoi consulenti alcuni mesi per formalizzare una proposta dettagliata di concordato tale da soddisfare i creditori.
Si arriva al 30 marzo 2019 quando l’assemblea dei soci CMC licenzia una proposta di concordato che prevede la soddisfazione integrale dei creditori in prededuzione, di quelli privilegiati e dei fornitori strategici, nonché la soddisfazione parziale e non monetaria degli altri creditori chirografari, il tutto in continuità aziendale. Poche settimane e il Tribunale di Ravenna ammette la cooperativa al concordato preventivo di continuità aziendale, tale piano dovrà riscuotere oltre il 50% di pareri favorevoli da parte dei creditori.
La Cooperativa passa così ad illustrare la proposta di concordato con i propri creditori, sembra uno ad uno, accogliendo nel limite del possibile anche alcune proposte migliorative, e si arriva al 12 marzo di quest’anno quando tutta la procedura viene sottoposta al voto dei creditori che termina il 20 di aprile con il risultato nettamente a favore di tale proposta concordataria.
Adesso manca un ultimo atto formale della procedura che fa seguito all’approvazione, il Tribunale di Ravenna ha fissato l’udienza di omologazione per il prossimo 20 maggio 2020, che consentirà il passaggio alla fase esecutiva del concordato in continuità. Si tratta di un passaggio fondamentale che dati i numeri di consenso ottenuti, non dovrebbe riservare sorprese, così che dopo oltre un anno e mezzo dall’esplodere della crisi la CMC si risolleva, e permette a tutti i soggetti coinvolti soci, lavoratori e consulenti di guardare il futuro con maggiore tranquillità e fiducia, sapendo che ci sarà ancora molta strada da percorrere con attenzione ed impegno.
(Edgardo Farolfi)