Imola. In vista della ripartenza fissata per il 4 maggio è fondamentale, ci ha detto Stefano Moni, della Fiom, che la ripresa delle attività produttive avvenga solo in presenza di condizioni che assicurino salute e sicurezza alle lavoratrici e ai lavoratori.

Quali i passi già fatti?
“Per questo motivo lo scorso 17 aprile  è stato istituito presso la Città metropolitana di Bologna, in stretto collegamento con Regione Emilia Romagna, alla presenza di sindacato, associazioni imprenditoriali, Inail, Inps, Asl e  Ispettorato del lavoro, un Tavolo di approfondimento sulla sicurezza del comparto manifatturiero focalizzato sui comparti  automotive, packaging e moda. Uno dei protocolli presi ad esempio dalla commissione è stato quello adottato dalla Coop Sacmi di Imola (Stefano Bulgarelli, RSPP di Sacmi faceva parte della commissione)”.

Quali le caratteristiche di questo protocollo?
“I protocolli Covid 19  di Sacmi sono stati sempre condivisi con la Rsu interna.  La cooperativa ha istituito dall’inizio dell’emergenza  un canale comunicativo ad hoc per informare i dipendenti e si è sempre adeguata alle norme che mano a mano venivano emanate dal governo. Ha utilizzato fin da subito il telelavoro in maniera massiccia : sono stati 1750 gli impiegati del gruppo interessati dallo smart working. L’ azienda ha adottato la turnazione del personale con l’ obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi distinti. Per i turni sono stati individuati 2 parcheggi diversi con percorsi diversi per raggiungere il reparto di lavoro e mantenere il distanziamento. Il distanziamento è presente anche tra le postazioni di lavoro. Sono state messe a punto procedure per evitare affollamenti in spogliatoio e sala mensa. Le trasferte all’estero sono bloccate. Corrette, per chiudere, le procedure di sanificazione, e la presenza di disinfettanti; nessun problema per i dpi (occhiali, guanti, mascherine)”.

(a cura di m.z.)