Ci sono notizie che, nonostante la grave situazione sanitaria e sociale stiano vivendo sia l’Italia, ma anche il resto dell’Europa e tutti gli Stati Uniti, ci riconciliano con il senso e il valore della vita.
L’episodio è avvenuto a Paliano, in provincia di Frosinone. Un commerciante ha ottenuto il bonus da 600 euro previsto dal decreto-legge 18/2020 (Cura Italia) a favore di tutte le partite Iva e i lavoratori autonomi, ma intende restituirlo. Motivazione: il suo negozio è rimasto aperto, non sarebbe giusto ricevere quei soldi. Il titolare di una ferramenta è adesso alla ricerca dell’iter corretto per provvedere alla restituzione della somma. “Il mio negozio è rimasto aperto. Non è giusto ottenere quei soldi dallo Stato.”
Il disguido sarebbe nato per iniziativa del suo commercialista. È stato lui a far partire in automatico la domanda, insieme a quella di altre aziende che amministra. Il proprietario della ferramenta ha dunque ricevuto il bonus, a sua insaputa. “Voglio restituire questi soldi – ha dichiarato il commerciante – perché non lo ritengo giusto. Io ho lavorato nonostante la crisi e la chiusura pressoché totale, certo ha avuto qualche piccolo calo negli incassi ma ci sta. Io non avevo chiesto nulla al mio commercialista, è stato lui che mi ha detto che mi spettavano questi soldi, ma io non li voglio, anzi li voglio restituire allo Stato e non so come fare”.
Ognuno di noi oggi è dentro questo grande dolore nato dalla pandemia, cercando di starci in un modo che sia illuminato dalle luci della speranza e con un desiderio che porta nel cuore: dopo questa pandemia potremo essere migliori di come eravamo prima, più attenti verso chi ha bisogno di affetto, di cura, di attenzione economica.
Questo gesto, tutto sommato una goccia nel mare dell’Italia, ci dice che si può cominciare ogni giorno ad essere persone piene di dignità, più di quanto potessimo immaginare.
(Tiziano Conti)