Per taluni è cosa impossibile la serenità del giudizio. Avete notato? L’adesione incondizionata ai provvedimenti antivirus del governo si sta trasformando velocemente in una moltitudine di commenti nei quali la solidarietà lascia posto all’egoismo abietto.
Probabilmente sarà a causa dell’estate in arrivo, o forse dell’astinenza da aperihour, o, più probabilmente, delle spregiudicate affermazioni di politici incuranti della salute pubblica, dimentichi che chiunque speculi su malati, disabili, anziani, umanità in pericolo null’altro è che un criminale. Fatto sta che la voglia di ribellione, come talvolta accade, è figlia dell’incoscienza.
Vi dico la verità: sono stanco dei soliti Soloni ondivaghi. Sarà colpa della mia intransigenza alla voglia di trasgressione, al rito della risata di plastica, alla finta allegria, all’amicizia esibita, esibizioni per me impossibili da tollerare. Comprendo la disperazione di molti per la chiusura delle proprie aziende e il terrore che questa diventi irreversibile; eppure, quando ci vien detto che, alla fine, si riuscirà a costruire un’Italia migliore, io mi sento preso in giro: quello che vedo all’orizzonte è una feroce competitività dove le vittime saranno, come è sempre stato, i vecchi e i nuovi poveri.
Per taluni potrei essere monotono, eppure amo dire ciò che penso perché sono consapevole che, al di là del proprio orientamento politico, c’è tanta gente che ha molto da dire e che si rifiuta di annullarsi come individuo per trasformarsi in massa indistinta, perché, in questi casi, i più saggi dovrebbero rifuggire dalle ideologie e lasciare parlare quel po’ di umanità che, sempre più a fatica, sopravvive dentro il nostro io.
(Roberto Matatia)