Roma. “Decreto aprile” poi Decreto maggio e infine “Decreto rilancio”. Mai decreto è stato tanto atteso, dal suo annuncio alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è trascorsa quasi una settimana e ora il Decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 è operativo a tutti gli effetti. 250 articoli per una movimentazione di diverse decine di miliardi, ce n’è un po’ per tutti, tanto che una delle critiche riguarda proprio il carattere a pioggia dei contributi e delle misure previste dal Decreto. DL_rilancio_20200520
Miliardi che serviranno a dare sostegno alle imprese, alle famiglie, alla scuola, all’università, alla ricerca, al mondo della disabilità, al sistema sanitario, alle forze dell’ordine, al mondo dello sport, al turismo, al settore edilizio.
“Abbiamo lavorato a questo decreto nella consapevolezza che c’è un Paese in grande difficoltà, c’è una comunità di donne, di persone, in grande sofferenza e la manovra per fronteggiare questa fase di emergenza è una manovra che contiene però anche delle premesse perché questa fase di ripartenza possa già concretizzare una prospettiva di ripresa economica e sociale”, queste le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella conferenza stampa di presentazione del decreto.
Tra le misure previste dal Decreto il bonus babysitter o per i centri estivi fino a 1200 euro, la conferma di un secondo bonus da 600 euro per professionisti e partite Iva, che verrà versato in automatico a chi ha già ricevuto il primo (mentre il terzo da 1.000 euro spetterà solo a chi ha avuto nel mese di aprile 2020 almeno una diminuzione del 33% del fatturato rispetto allo stesso mese del 2019). Una detrazione nella misura del 110% per interventi in efficienza energetica degli edifici (Ecobonus) e la riduzione del rischio sismico (Sismabonus). Oltre 3 miliardi sono destinati alla sanità per potenziamento, riorganizzazione della rete ospedaliera, di quella assistenziale e dell’attività di sorveglianza attiva.
Un contributo a fondo perduto per le imprese con almeno un dipendente a tempo indeterminato calcolato sulla perdita di fatturato ad aprile 2020 rispetto allo stesso mese del 2019.
Credito d’imposta del 60% per gli affitti di marzo, aprile e maggio per le imprese che hanno subito un calo di fatturato di almeno il 50%.
Innalzamento dal 30% al 50% dell’importo dell’investimento pubblicitario ammesso al credito d’imposta. Quindi, solo per l’anno 2020, il credito di imposta è calcolato nella misura unica del 50% dell’intero valore degli investimenti pubblicitari effettuati su qualsiasi mezzo.
Abolizione del versamento della prima rata dell’Imu per alberghi e pensioni.
Accontentata anche la Cei: dopo le proteste, il Decreto prevede l’aumento dei fondi destinati alle scuole paritarie, che saranno in tutto 150 milioni, di cui 65 per le mancate rette per chi fa servizi di asilo nido o per l’infanzia e 70 milioni per le scuole primarie e secondarie per le mancate rette di studenti fino a 16 anni.
Aumento da 6 a 10 anni del tempo per rimborsare i prestiti garantiti al 100% dallo Stato fino a 25 mila euro.
10 miliardi vanno alla proroga della Cig. 12 miliardi ai pagamenti dei debiti dei Comuni e degli enti territoriali, 4 miliardi per lo stop all’acconto Irap. Previsti anche 2,5 miliardi per turismo e cultura, e cioè librerie, musei, cinema, luoghi di cultura, teatri.
Le misure sono tante, è possibile consultarle articolo per articolo a questo link >>>>