L’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha pronunciato parole molto critiche sulla gestione del coronavirus negli Stati Uniti durante due discorsi dedicati a laureandi e diplomandi trasmessi sabato scorso in streaming, durante le cerimonie di proclamazione. La persona che tiene il discorso viene solitamente scelta tra chi sia in grado di dire parole di ispirazione e indirizzo per gli studenti che stanno per terminare il loro percorso.
Quest’anno, però, per via delle restrizioni legate al contenimento dei contagi da coronavirus, le cerimonie di proclamazione dal vivo sono state sospese e svolte tramite videoconferenze. Centinaia di migliaia di studenti hanno quindi firmato una petizione per chiedere a Obama di pronunciare in streaming un discorso dedicato a loro. Obama ha accettato: sabato ne ha tenuti due, per scuole frequentate tradizionalmente da studenti afroamericani.
Obama ha avuto consigli per i laureandi e i diplomandi – siate leader, fate la cosa giusta, lavorate per la comunità – unitamente a dure critiche sulla gestione della pandemia da coronavirus negli Stati Uniti.
“La pandemia ha finalmente reso evidente il fatto che molte delle persone al comando non sanno quello che fanno. E molte di loro non fanno neanche finta di avere delle responsabilità”, ha detto. Obama ha aggiunto che la pandemia deve essere un campanello d’allarme, perché ha mostrato quanto è importante avere una buona leadership in momenti così delicati, e ha messo in evidenza il fatto che “il vecchio modo di fare le cose non funziona e basta”. “Fare quello che si ha voglia di fare, quel che è comodo, facile: i bambini piccoli ragionano così. Sfortunatamente, anche molti cosiddetti adulti – inclusi alcuni che hanno qualifiche prestigiose e lavori importanti – ragionano così, ed è per questo che le cose vanno così male. Spero che invece voi decidiate di ispirarvi a valori duraturi come l’onestà, l’impegno, la responsabilità, la correttezza, la generosità, il rispetto per gli altri”.
Nei suoi discorsi, Obama non ha citato direttamente il presidente degli Stati Uniti Donald Trump: molti giornali e soprattutto l’entourage di Trump, però, hanno interpretato le sue parole come critiche dirette al presidente americano.
La portavoce della Casa Bianca ha scritto in un comunicato che il modo in cui Trump ha affrontato il coronavirus “non ha precedenti e ha salvato delle vite”. Probabilmente, negli Stati Uniti e nel mondo, non tutti ne sono così convinti!
(Tiziano Conti)
Ad oggi:
Morti Stati Uniti: 93416 su 329311764 abitanti, 0.028% della popolazione
Morti Italia: 32486 su 60359546 abitanti, 0.054%
Siccome percentualmente i morti in Italia sono quasi il doppio di quelli negli Stati Uniti del cattivisimo Trump, sarebbe carino se i piddini la smettessero di fare i fenomeni raccontando i problemi degli altri e si preoccupassero dei disastri che i buoni stanno facendo a casa nostra.
Non credo che il criterio giusto sia quello di calcolare il totale dei morti rispetto al totale della popolazione.
Occorre tenere conto della conformazione degli Stati Uniti. Nelle zone ad alta densità abitativa (tipo New York) credo che i morti siano stati decisamente di un livello molto alto.
Diverso è il livello di rischio in Arizona oppure in Colorado.
Poi avere un Presidente che suggerisce di iniettare disinfettante a chi è ammalato, oppure che un giorno esalti il maggior virologo americano (Dr. Fauci) e l’altro minacci di licenziarlo via Twitter, non siano di grande esempio di leadership.
E qui non c’entra la politica: chiunque abiti in Italia avrà visto la differenza di risultati tra Lombardia e Veneto, entrambe guidate da coalizioni analoghe.
Mi scusi, quindi il fatto che il contagio sia più facile nelle metropoli densamente abitate tipo New York rispetto al deserto del Colorado è colpa di Trump o è una ovvia conseguenza del fatto che persone vicine si contagiano più facilmente di persone lontane?
Tra le 1000 che si potrebbero dire, ricordo solo che in Italia è stato trasmesso sui canali RAI a fine febbraio, per iniziativa del governo e dell’insuperabile ministro della salute Speranza, uno spot pubblicitario nel quale Mirabella (il conduttore di elisir) diceva che “il contagio non è affatto facile”. Prima di fare ironia su Trump, rincorrendo l’immagine distorta presentata dalla stampa mainstream italiana, faremmo meglio a preoccuparci di ciò che sta accadendo a casa nostra.