Bologna. La Regione Emilia Romagna accelera sullo smart working nella pubblica amministrazione. L’emergenza coronavirus ha insegnato che è possibile anche lavorare a distanza, quindi quello che prima erano esperienze sporadiche ora si tenta di farle diventare prassi. Dalla migrazione su cloud all’adozione di strumenti di social collaboration, dalla formazione per lo sviluppo di una nuova leadership digitale al rafforzamento del lavoro per obiettivi e del lavoro per team, fino allo sviluppo di processi e servizi full digital e al ripensamento di spazi e luoghi di lavoro. Sono i temi dei 28 progetti ammessi a finanziamento in poco più di un mese con le risorse del bando per lo sviluppo dello smart working, 2 milioni di euro, varato dalla Regione Emilia-Romagna per una veloce e qualificata trasformazione digitale. Tutto ciò senza finanziare l’acquisto di un solo device, ma investendo per la formazione, progettazione e servizi cloud.
Sono stati finanziati progetti che interessano 13 Comuni (di cui 4 capoluogo), due Province (Parma e Ravenna), Città Metropolitana di Bologna, 11 Unioni di Comuni e il Nuovo Circondario imolese.
Una misura che aveva l’obiettivo di accelerare il processo di adozione di questa misura organizzativa per contribuire, in questa fase emergenziale, a garantire la continuità dei servizi e al tempo stesso ridurre la mobilità dei dipendenti, abbassando il rischio contagio.
In secondo luogo, il bando voleva consolidare processi di attivazione dello smart working affinché, terminata la fase emergenziale, questa misura possa costituire un patrimonio importante per le organizzazioni, per affrontare le successive sfide di rilancio del paese, dell’economia e della socialità.
“Vogliamo innovare la Pubblica amministrazione e questo è il primo importante passo che facciamo insieme agli enti locali – commenta l’assessore regionale al Bilancio e al Personale, Paolo Calvano -. L’importante e diffusa risposta da parte di molti enti del territorio regionale non ha tradito le nostre aspettative. I progetti presentati, tutti di grande valore, aiutano a ridurre il divario digitale presente all’interno della Pa. Il rilevante contributo che si è ottenuto dallo smart working durante questa emergenza deve essere da impulso per cambiare e innovare il modo di lavorare. Il nostro territorio ancora una volta compie un deciso passo avanti nell’immaginare e sviluppare una nuova idea di amministrazione. Presto monitoreremo e valuteremo l’impatto organizzativo e ambientale di questo bando”.
“Attenzione agli aspetti tecnologici, ma consapevolezza del necessario salto in avanti da compiersi sul tema dei processi e delle competenze: questo – commenta l’assessora alla Scuola e Agenda digitale, Paola Salomoni – è il quadro che emerge delle idee progettuali e che per noi costituisce il punto di partenza di un reale processo di trasformazione digitale. Su questo continueremo ad investire nei prossimi anni, anche attraverso la rete Emilia-Romagna smart working, che nasce proprio con l’obiettivo di supportare le Amministrazioni di tutto il territorio in questo processo di cambiamento”.
Tutte le informazioni e i dati aggiornati sui progetti ammessi a finanziamento sono disponibili su http://autonomie.regione.emilia-romagna.it