Imola. Continua la discussione e e come riaprire le case di riposo alle visite dei parenti. La pressione di famigliari è forte, ma le Regioni sono preoccupate sul fronte sicurezza. Intanto anche a livello politico crescono le prese di posizioni in favore di una riapertura. “Faccio mio l’appello che alcuni cittadini hanno rivolto nei giorni scorsi alle strutture imolesi che accudiscono e ospitano gli anziani, a cui da oltre tre mesi sono vietate le visite – afferma Carmen Cappello dell’associazione ‘Imola Guardavanti’ e candidata alla carica di sindaco di Imola a capo di una lista civica -. Comprendo le ragioni a base di questa interdizione per i mesi passati, stante l’esigenza di proteggere dal virus i nostri anziani e voglio ringraziare chi a Imola gestisce queste strutture, sia pubbliche che private, per averle tenute al riparo dall’epidemia; mentre in altre parti del Paese sono state all’origine di focolai devastanti. Ma ora, che lentamente si ricomincia ad uscire, pur con le doverose precauzioni, è arrivato il momento di organizzare modalità di visita da parte dei congiunti in sicurezza: con l’arrivo della bella stagione perchè vietare di rivedere i propri cari all’aperto?”.
La sicurezza, certo, ma l problema che si solleva è anche quello della salute psichica degli ospiti delle case di riposo. “L’assenza di contatti con i propri cari può generare negli anziani ricadute psicologiche da non sottovalutare. Il sentirsi abbandonati dalle persone più vicine e care è causa di forte disagio, non meno di quanto lo è la carenza di socializzazione per i bambini. Non possiamo dimenticarci delle esigenze, anche psicologiche degli anziani: laddove ci sono le condizioni consentiamo la ripresa dei contatti con i parenti”.