Medicina. Risolvere al più presto il caso dei lavoratori di Medicina a cui non è stata ancora riconosciuta l’equiparazione alla malattia delle assenze dal posto di lavoro (per esempio a Imola o a Castenaso dove non potevano assolutamente recarsi pur se durante la pandemia da Covid erano in buona salute, ndr) dovute all’istituzione della zona rossa decisa dalla Regione. Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, il 2 luglio mattina ha inviato una lettera alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e al presidente dell’Inps Pasquale Tridico per chiedere un intervento su quella che si sta trasformando in una vera e propria beffa per i cittadini di Medicina.
“Nonostante, infatti, anche nelle Faq pubblicate sul sito del Ministero del Lavoro si specifichi che nel caso di lavoratori che non abbiano potuto assicurare la regolare presenza per il rispetto di provvedimenti di contenimento e di divieto di allontanamento dal proprio territorio, anche quando siano stati adottati dai Presidenti delle Regioni interessate dal contagio, l’assenza dei medesimi è equiparata a malattia – sottolinea la Piccinini – i lavoratori di Medicina ad oggi non sono ancora riusciti ad avere questo riconoscimento. Il risultato è che moltissime persone sono state costrette ad utilizzare le proprie ferie nel periodo di quarantena forzata e oggi, in piena estate, non sanno nemmeno se potranno andare in vacanza oppure no”.
Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia ricorda che “dalla sua pagina Facebook il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, continua a sbandierare il suo provvedimento relativo all’istituzione della zona rossa di Medicina in provincia di Bologna. Una scelta saggia, importante, non lo abbiamo mai negato: certamente è servita per arginare il contagio e tutelare la salute pubblica. Ma la verità, adesso, è che a distanza di settimane ancora nulla è dato sapere sulla equiparazione dei lavoratori residenti nella zona rossa medicinese, istituita dalla Regione, con quelli delle altre zone rosse d’Italia istituite con provvedimenti dello Stato. Con il risultato che l’assenza forzata dal lavoro, per i medicinesi, non può ancora essere riconosciuta come periodo di malattia. Un fatto che grida vendetta da tutte le parti, di cui il Partito democratico dovrebbe solo, a questo punto, vergognarsi”.