Sassoleone (Bo). Antonio Dongellini è il nuovo presidente della Cims (Cooperativa intersettoriale di Sassoleone). Lo ha eletto il Consiglio di amministrazione scaturito dall’assemblea di bilancio del 24 luglio scorso.
Dongellini prende il posto dello storico presidente Gianni Poli, che ha guidato la cooperativa negli ultimi 40 anni. In tutto sono quattro i nuovi consiglieri eletti. Questa la composizione del Cda (età media 41 anni) che resterà in carica nel prossimo triennio: Antonio Dongellini (presidente), Fabio Freddi (vicepresidente), Luca Ciclisti, Micaela Pifferi, Massimo Rossini, Ermes Maccarelli, Marco Monti. Il Collegio Sindacale, che vede la presidenza affidata al dottor Adalberto Costantini, è stato interamente confermato.
Approvato il bilancio 2019
L’assemblea ha approvato il bilancio 2019 con un valore della produzione di 46,5 milioni di euro, in crescita del 18,1% rispetto al 2018 (39,4 milioni), e con un utile di circa 315 mila euro.
“Questo risultato – spiega il direttore finanziario e amministrativo di Cims, Giampiero Bassi – conferma gli obiettivi pianificati per il periodo 2018-2019 e permette di recuperare completamente la perdita registrata nel 2017 (355 mila euro a fronte di un fatturato di 33,8 milioni di euro)”.
Tale congiuntura aveva reso necessario il ricorso, nel 2018, a un piano di crisi di 12 mesi (legge 142/2001 sulla cooperazione). “Il programma triennale varato alla fine del 2017 – prosegue Bassi – prevedeva una stabilizzazione dei valori della produzione intorno ai 40 milioni di euro annui e il miglioramento della marginalità. Le misure adottate per uscire dalla crisi sono state efficaci. In termini di volumi produttivi gli obiettivi non solo sono stati raggiunti, ma anche superati”.
Nel dettaglio, Cims opera in cinque settori, che nel 2019 hanno inciso sui volumi nel seguente modo: edilizia (40%), servizi manutentivi (all’interno di ospedali del bolognese e immobili dell’Università di Bologna) più servizi cimiteriali (32%), infrastrutture (16%), impiantistica (6%), gestione del verde e conduzione di aziende agricole (6%).
Per quanto riguarda la marginalità, i settori più performanti sono stati, nell’ordine, gestione del verde, impiantistica, servizi manutentivi e cimiteriali, edile e infrastrutture.
Nel 2019, la cooperativa, che ha una media di 264 dipendenti (di cui 111 soci), ha sviluppato importanti commesse, come la realizzazione dei nuovi stabilimenti Ima a Ozzano e Teapak a Imola. Il fallimento dell’azienda bolognese di bioplastiche Bio On, per cui Cims ha realizzato le opere edili dello stabilimento di Castel San Pietro e doveva inoltre costruire il nuovo laboratorio, ha comportato un incaglio di crediti significativo, controbilanciata da partite straordinarie riguardanti le società partecipate che si occupano dei servizi cimiteriali.
“Rispetto al 2018 – sottolinea Bassi – la novità più significative sono state la ripresa del comparto privato e il riavvio di cantieri residenziali, che da tempo mancavano tra le commesse della cooperativa oltre all’acquisizione della commessa per servizi manutentivi nell’Ateneo bolognese”.
Per il 2020, prima dell’emergenza Covid-19, le prospettive per Cims erano positive. “Il budget – conclude Bassi – prevedeva una produzione di circa 43 milioni, con ordinativi già acquisiti prima del lockdown. Tra questi, ad esempio, una commessa da 12,8 milioni di euro per i lavori di completamento di un immobile residenziale in zona Navile, nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo, che in prospettiva accoglierà 102 alloggi. Il cantiere è operativo da metà giugno”.
Il nuovo presidente
Antonio Dongellini è nato il 15 luglio 1967 ed è originario di Sassoleone. Sposato dal 2001, è padre di Alex (10 anni) e Letizia (6). È entrato in Cims il 16 giugno 1982 e da una trentina d’anni fa parte del Consiglio d’amministrazione della cooperativa. Si è occupato inizialmente di lavori di forestazione, poi è passato al settore Verde. Oggi ricopre il ruolo di responsabile Gestione risorse, uomini e mezzi.
“La forza della Cims negli anni è stata quella di non avere paura di crescere – dichiara Dongellini -. Questa è la nostra identità e questa à la strada che seguiremo anche in futuro: valutare ogni possibilità di crescita, senza mai girare la testa dall’altra parte o scegliere la soluzione più facile. Occorre saper correre anche qualche rischio, ma valutare bene le cose e portare a termine i progetti, perché accontentarsi vuol dire non avere prospettive future. Proseguiremo dunque su questo percorso facendoci forza anche del fatto che, nonostante numeri importanti, il nostro ambiente di lavoro è ancora di tipo familiare e chiunque può parlare con il presidente o con il direttore generale. La mia porta sarà sempre aperta”.
“Ho svolto il mio incarico portando avanti la filosofia e i valori della cooperazione, consapevole che l’azienda non è di chi la amministra e che ognuno di noi è pro tempore – dice a sua volta Gianni Poli –. L’obiettivo è cercare di lasciare l’azienda ai soci futuri migliore di come l’abbiamo ricevuta. Continuerò ad essere a disposizione della Cims, ma senza ruoli ufficiali”.