Ezio Roi, ex pretore di Imola, è stato assessore all’Ambiente per pochi mesi nella giunta Sangiorgi, ora è il candidato del Movimento 5 stelle.

Il candidato sindaco del M5S Ezio Roi

Quanto peserà la disgraziata esperienza Sangiorgi nel voto ai 5 stelle? Lei crede di riuscire a rilanciare un’immagine piuttosto appassita?
“L’immagine l’ho già rilanciata. Negli incontri e confronti pubblici ottengo adesioni e simpatia”.

Cosa è cambiato nel suo programma elettorale rispetto a due anni fa?
“Abbiamo caratterizzato il programma con contenuti fortemente ambientalisti e diretti a promuovere sistemi di trasporto elettrici, a tutti i livelli”.

Discarica, Autodromo, partecipate: tre temi che hanno messo in grandi difficoltà la giunta Sangiorgi, lei come pensa di affrontarli?
“Discarica: chiusa. Autodromo: uso nei limiti di legge e transizione verso l’elettrico. Partecipate: devono essere utili e funzionali, altrimenti si eliminano”.

Abbiamo l’impressione che in questa campagna elettorale stia passando in secondo piano ciò che abbiamo vissuto nei mesi scorsi con l’emergenza Covid-19 e ciò che sta succedendo in questi giorni. Qualora sia eletto quali sono le prime azioni che metterà in campo in questo ambito?
“Applicazione del reddito di cittadinanza; accesso gratuito ai nidi di infanzia; attenzione forte alle organizzazioni filantropiche che si occupano di aiutare gli ultimi; ricerca di gruppi industriali che si occupino del trasporto elettrico e di meccatronica”.

In questi mesi abbiamo sentito un inno quasi unanime alla sanità pubblica. Quale il suo impegno per la sanità imolese?
“Autonomia della struttura imolese e potenziamento dei reparti; attenzione massima ai medici di base”.

Scuole: l’emergenza ha messo in mostra tutta la fragilità del nostro sistema scolastico: dalle strutture fino agli strumenti tecnologici per fare le lezioni. Quali sono le sue idee per la scuola imolese?
“Investire sulla scuola del futuro mettendo in sicurezza quella del passato. Cambiare visione della struttura delle scuole, non più edifici ma complessi in cui sia centrale l’attività sportiva e di comunità”.

Si può dire che Imola come tante altre città emiliano romagnole abbia puntato gran parte delle sue fortune sullo sviluppo edilizio. Come vede l’identità della città di Imola in futuro e su quali vocazioni territoriali è utile investire?
“Stop al consumo di suolo. Sì alla ristrutturazione degli edifici del dopoguerra, poco sicuri da tanti punti di vista”.

Durante l’emergenza l’inquinamento complessivo a Imola è drasticamente diminuito. Come è possibile secondo lei, con azioni concrete, garantire una riduzione consistente dell’inquinamento in città?
“Piste ciclopedonali ovunque e veicoli elettrici. Studio e differenziazione dei flussi di traffico”.

L’Osservanza è il tormentone comune a tutti i sindaci. Qual è la sua idea per ridare alla città quell’area nella sua completezza?
“Ripensare il tormentone e ideare un percorso di creazione di un college universitario all’inglese”.

Imola ha vissuto un periodo importante negli anni passati sulle politiche giovanili: Cà Vaina, La Palazzina, l’Informagiovani. Ci dica alcune sue idee per coinvolgerli nell’individuazione di nuove politiche e per creare nuovi spazi di aggregazione giovanili.
“Occorre portare al tavolo delle idee i giovani che ne hanno tante, i loro sogni, i loro giusti desideri. Insomma parlarne prima di tutto con loro”.

Le politiche di genere secondo lei, servono a eliminare uno squilibrio fra i sessi in ambito sociale, politico, economico e possono, quindi, essere un fattore strategico e originale di sviluppo e di cambiamento culturale?
“Occorre fare una verifica seria”.

Chi a Imola è nato e vissuto e ci vive, nota con tristezza e un tocco di rabbia il degrado della città nel suo insieme. Baby gang, sicurezza nelle case, liti che sfociano in dramma, furti, degrado, ecc., quali le sue idee?
“Legalità, controllo di legalità. Si può fare, si deve fare. Educazione alla legalità di tutti, sforzo comune per rimediare la carenza di uomini e mezzi che non deve essere un alibi. Avevo iniziato nel 2018, mi hanno messo subito i bastoni fra le ruote”.

Oggi più che mai qualsiasi idea di città andrà a scontrarsi con il nodo risorse, anche per evitare di lasciare per strada fette di popolazione. Quale sarà la sua impostazione per avere un bilancio cittadino che permetta gli interventi che il suo programma prevede?
“Le risorse vanno cercate, ci sono, bisogna rompere certi tabù; va costituito un ufficio comunale che si occupi delle risorse europee e locali”.